Il designer belga Vincent Callebaut, da sempre impegnato nella ricerca di soluzioni al problema della carenza d’acqua che colpirà il pianeta con l’esplosione demografica già iniziata, ha sviluppato negli anni diversi concept che forniscono nuove prospettive. Uno di questi è il ‘Progetto Physalia’, un nugolo di giardini anfibi in grado di fare al contempo da spazio espositivo itinerante e sistema di pulizia per i fiumi d’Europa.
Non nascondiamolo: la nostra sopravvivenza dipende dalla quantità di acqua pulita da bere. Secondo le stime degli analisti, tuttavia, già oggi 1 persona su 8 non ha accesso ad acqua potabile. L’ONU riporta che 4000 bambini muoiono ogni giorno per la scarsa qualità dell’acqua che bevono, ed entro il 2050 un quarto del mondo vivrà in zone perennemente a corto di riserve idriche. E’ uno scenario disastroso.
Da queste premesse, Callebaut ha pensato a Physalia: più che un vascello, una rete idraulica in alluminio, un sistema filtrante in grado di ‘dragare’ e purificare le acque fluviali durante la navigazione. La copertura di Physalia, in diossido di titanio, rende il sistema ‘autopulente’ e in grado di produrre più energia di quanta ne consuma attraverso pannelli solari posti su tutta la sua superficie, e sistemi in grado di convertire le correnti del fiume in elettricità, quando il vascello è fermo.
Gli interni – Bello di faccia, bello di cuore: Physalia ospita giardini acquatici, aree espositive e laboratori di ricerca tutti intorno ad un anfiteatro studiato per ospitare eventi di rilievo. “Un vero e proprio ecosistema in grado di reagire all’ambiente circostante, un frammento di pianeta vivente,” dichiara il designer belga.
Physalia vuole aggregare le persone intorno ai concetti di rispetto dell’acqua, equilibrio dinamico e condivisione in movimento.
Non abbiamo molti dettagli sulla portata del progetto e sulla sua effettiva applicabilità: si tratta, dopotutto, di una visione di insieme, di un concept, e come tale va preso.
L’idea ci piace, ed è di una bellezza indiscutibile.