La Natural Machines è una startup spagnola che lavora attualmente ad una stampante 3D in grado di produrre pasta, pane ed altri tipi di cibo a partire da liquidi e miscele preconfezionate: si tratta di una formula che potrebbe rivoluzionare il mercato del 3D printing ed anche un po’ quello della gastronomia.
Diversamente da altre stampanti 3D, il dispositivo sviluppato dalla Natural Machines potrebbe ‘stampare’ cibo a partire da 6 differenti materiali (trattati un po’ come se fossero inchiostri alimentari). Questo potrà permettere la nascita e lo sviluppo di alimenti molto più complessi: la stampante per cibi sarà equipaggiata anche con un meccanismo termico in grado di tenere in caldo il materiale durante e dopo la lavorazione.
L’idea alla base è affascinante: potremo programmare la stampante prima di andare al lavoro e trovarci del pane fresco, o della pasta o altri cibi direttamente pronti per la tavola una volta tornati. L’acquisto di cibi sarà accompagnato da quello di “ingredienti da stampare”, e una parte del nostro pranzo sarà costituita da cibi ‘assemblati’ e ‘cucinati’ da dispositivi.
Il probabile collegamento con i social networks ci permetterà di scambiare idee, combinazioni e avvisi con la nostra cerchia di conoscenze: rabbrividisco al pensiero che la mia stampante mi avviserà che è pronto in tavola.
Il prezzo di vendita (stimato tra i 1000 e i 1500€) sarebbe giustificato dalla possibilità di produrre rapidamente e semplicemente cibi complessi e con una presentazione perfetta: ci abitueremo a mangiare piatti che hanno la perfezione di sculture, per dirla in altri termini.
Questo è tutto, per ora. Nell’attesa, mi scarico un piatto di linguine allo scoglio e vi faccio sapere.
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