L’OMS stima in 285 Milioni circa il numero dei diabetici nel Mondo (dati dello scorso anno): si tratta di quasi il 6% della popolazione adulta. Questo si traduce (per i diabetici di tipo 1 e per il 27% dei diabetici di tipo 2) nell’obbligo di assumere iniezioni quotidiane di insulina, scomode e fastidiose. Da tempo i ricercatori stanno cercando di sviluppare una forma di insulina da assumere per via orale: difficile impresa, dato che questa proteina viene letteralmente annientata dai succhi gastrici. Oggi dei ricercatori Australiani hanno scovato un sostituto dell’insulina che potrebbe curare il diabete per via orale.
Nel tentativo di trovarlo, il Prof. Erik Helmerhorst e il suo gruppo alla Curtin University in Australia hanno esaminato la struttura di 3 MILIONI di prinvipi attivi: “Abbiamo considerato una mappa molecolare in 3D dell’insulina, ed identificato i fattori chiave necessari all’attività di questa sostanza,” dice Helmerhorst. “Successivamente abbiamo confrontato 3 milioni di piccole strutture molecolari in 3D che avessero gli stessi fattori chiave: infine, abbiamo trovato una molecola che si comporta come l’insulina in test biologici e sugli animali. Siamo al decimo anno di ricerca, e siamo vicini come non mai alla soluzione”.
Diversamente dall’insulina, la piccola molecola non viene annullata dallo stomaco e può essere assunta per via orale: oltre ad eliminare per sempre la dipendenza dagli aghi e dalle siringhe, per i diabetici sarà molto più facile portare con sè e conservare delle pillole che non dei flaconcini. Infine, una formulazione per via orale, più economica da produrre, potrà aiutare la cura del diabete in molti paesi in via di sviluppo.
Lo stato della ricerca
Entro i prossimi 5 anni partiranno i test clinici: la Curtin University sta depositando i brevetti sulla scoperta e ha di recente presentato i risultati ottenuti alle maggiori riviste di settore. Non manca molto, insomma. Ecco un video che mostra un estratto della ricerca.