Siamo di fronte ad una svolta epocale? I ricercatori, infatti, potrebbero aver scoperto il punto debole del cancro, anche allo stadio terminale.
Un team di ricercatori dell’University College London, infatti, è riuscito a individuare una strategia, sostenuto dal finanziamento del Cancer Research UK e dal Rosetrees Trust. La ricerca, pubblicata su Science, spiega come la complessità genetica dei tumori possa essere riconosciuta e sfruttata dal sistema immunitario.
Quando un cancro si sviluppa nel corpo umano, infatti, la diversità dei suoi difetti genetici può essere “contrassegnata” sulla superficie delle cellule tumorali. Si vuole cercare di colpire solo le cellule tumorali, tutto in una volta sola, basandosi sulla firma genetica della malattia. Nella ricerca si legge che in futuro “gli scienziati potranno sfruttare tutto ciò sviluppando un vaccino terapeutico per attivare le cellule T [delle cellule immunitarie] oppure coltivare, far crescere e amministrare le cellule T nel paziente che possiede gli antigeni comuni in ogni cellula tumorale”.
Il capo della ricerca, il dottor Sergio Quezada, ha affermato che si può spazzare via un tumore per sempre, studiando la complessa genetica del cancro. I primissimi difetti che il cancro produce si troverebbero in tutte le cellule che vanno a formare quello che viene considerato il “tronco” della malattia. Studiando questi difetti e combattendoli si può in teoria distruggere tutte le cellule malate.
La medicina personalizzata fa quindi passi da gigante, arrivando a studiare degli anticorpi differenti per ogni tipo di “difetto” creato da un diverso tumore.