Il MIT a Boston, nel Massachussetts, ha creato con successo la prima pelle artificiale. Questo nuovo sviluppo potrebbe portare a enormi progressi nella tecnologia protesica e nei trattamenti per le ustioni e altre lesioni della pelle.
Come è fatta la pelle artificiale?
La pelle artificiale è fatta da fogli di collagene che sono stati rivestiti con un tipo speciale di molecola di zucchero. Quando questa pelle artificiale viene impiantata sotto la pelle umana, si lega con il tessuto naturale del paziente e inizia a rilasciare glucosio nel tempo. Questa secrezione di glucosio alimenta un enzima sulla superficie della pelle artificiale che scompone lo zucchero in energia. Il risultato finale è una pelle artificiale autosufficiente che non ha bisogno di essere sostituita o collegata ad alcuna fonte di energia esterna.
È nata la prima pelle artificiale, prodotta dal MIT di Boston, una seconda pelle, pensata per tutti coloro che soffrono di patologie o disturbi legati alla pelle come eczemi o psoriasi. Si tratta di un materiale sottilissimo, da applicare sulla parte interessata come si farebbe con qualsiasi altra crema o gel, del tutto trasparente.
La pelle protegge per l’intera giornata, e grazie alla sua particolare composizione può resistere alle sollecitazioni meccaniche, ampliando la superficie coperta fino al 250% (la pelle umana arriva al 180%) senza strappi o rotture interne, per poi tornare alla conformazione originale. Inizialmente il progetto si è sviluppato sul precedente Strateris, un prodotto cosmetico per mascherare le imperfezioni estetiche, in particolare quelle causate dall’invecchiamento. Ora, invece, si pensa soprattutto alla salute: blocca il passaggio dell’umidità che provoca i fastidi cutanei.
Non si conoscono ancora le tempistiche per quanto riguarda il debutto sul mercato, né un prezzo stabilito. Possiamo solo fare un confronto con Strateris, di cui un mese di applicazioni costa circa 500 dollari.
Questa soluzione è ancora in fase di sviluppo, ma ha il potenziale per cambiare il funzionamento della tecnologia protesica. Non vediamo l’ora di vedere cosa verrà dopo!