Sorveglia l’ingresso e consegna la posta. Praticamente, sostituisce quasi del tutto il vecchio portinaio di condominio o di palazzo. È il portiere robot, appena presentato in forma di prototipo da un team italiano. Ruberà il lavoro dei valenti maitre alberghieri o dei fidi guardiani condominiali?
Ha una faccia simpatica e due occhi vivaci e attenti per sorvegliare il viavai nel portone, un comodo vassoio per consegnare posta, pacchi e magari anche la spesa. Si tratta del primo portiere robot, un portinaio hi-tech realizzato e sperimentato in Italia.
Il prototipo del portiere robot è stato presentato di recente a Pisa, nell’ambito del convegno sulle tecnologie al servizio dell’ambiente in cui si vive (Ambient Assisted Living). Si tratta di un programma di finanziamento che mira a creare una migliore qualità della vita per le persone anziane e a rafforzare le opportunità industriali nel campo della tecnologia e dell’innovazione per l’invecchiamento in buona salute. È organizzato ogni anno dalla Scuola Superiore Sant’Anna.
«Ci siamo dati due anni come obiettivo per un modello che possa essere prodotto su scala industriale», ha affermato il ricercatore Filippo Cavallo, co-fondatore della Co-Robotics. I prototipi di portiere robot fino ad ora realizzati hanno un busto modificabile a seconda delle funzioni richieste, sono in grado di parlare ed obbediscono ai comandi.
Portiere robot: capacità tecnica, ma per l’empatia c’è da aspettare.
Il robot si accorge anche se qualcuno è caduto e ha bisogno di aiuto. Ovviamente nel portiere meccanico manca ancora uno sviluppo soddisfacente di intelligenza artificiale in grado di supportarlo, ma per le funzioni che svolge non sfigura affatto.
Il materiale è leggero ed economico. Signori: la plastica dei cruscotti delle auto. Un elemento, questo, che facilita la produzione su scala industriale.