L’acqua ricopre la maggior parte del pianeta ma è piena di sale: difficile renderla potabile.
Oggi il grafene (conosciamo tutti le sue grandi proprietà) potrebbe fornire una soluzione al problema.
Un team di ricercatori dell’Università di Manchester ha sviluppato una speciale membrana dotata di pori ‘scalabili’ e in grado di filtrare anche i sali più infinitesimali.
Gli attuali impianti di salinizzazione agiscono in modo lento e faticoso. Il grafene al contrario si comporta come una vera e propria spugna che assorbe l’acqua salata e la rilascia filtrata.
La particolare conformazione produce “maglie” tanto strette da non far passare oltre il 97% degli ioni di sodio. Di fatto, è acqua pura. Potabile.
Con una tecnologia simile, l’acqua non sarebbe più una risorsa in via di esaurimento.
La Scalabilità: fattore cruciale della membrana in grafene
“La realizzazione di una membrana in grafene su scala quasi atomica è un significativo passo avanti e apre nuovissime possibilità per migliorare l’efficienza delle tecnologie di desalinizzazione,” dice il Professor Rahul Nair, coautore della ricerca. “Questo è il primo esperimento efficace che dimostra quante possibilità ci siano di applicare questo approccio e produrre su larga scala membrane in grafene delle dimensioni più disparate”.
La scalabilità è uno dei fattori chiave. Può portare a purificatori di acqua in grado di modificare radicalmente le condizioni di vita dei paesi con limitato accesso all’acqua dolce.
“Non saranno utili solo per la desalinizzazione,” dice Jijo Abraham, un altro coautore. Che aggiunge: “Sul lungo termine, membrane in grafene scalabili porteranno a diverse tipologie di filtri per purificare diverse tipologie di sostanze.”
La ricerca è stata pubblicata sul giornale scientifico Nature Nanotechnology.
Fonte: University of Manchester