Cinque anni sono un bel po’ di tempo: bastano al Sole per irradiare l’energia equivalente a tutte le nostre riserve di petrolio, carbone e gas naturale.
Se fossimo in grado di convertire in elettricità lo 0,02% della sua energia avremmo coperto il 100% del nostro fabbisogno.
Raccogliamo energia sostenibile da sole, maree, vento, fonti geotermiche e in soli 30 anni la totalità delle nostre risorse sarà rinnovabile (e non ho menzionato l’eventuale fusione nucleare).
Ecco le 5 rivoluzioni nell’energia che vedremo dal 2019 al 2024:
Prime offerte “1 centesimo per kWh” spinte da solare ed eolico
10 anni fa il prezzo più basso dell’energia prodotta da solare ed eolico era tra i 10 e i 12 centesimi per kilowatt/ora (kWh), il doppio del prezzo di energia prodotta con carbone o gas naturale.
Oggi il gap tra queste forme di energia è diventato sottilissimo in diverse parti del mondo. Nei paesi del G20, ad esempio, il costo dell’elettricità da fonti fossili oscilla tra i 5 e i 17 centesimi per kWh, mentre il prezzo medio dell’energia fotovoltaica è di circa 10 centesimi per kWh.
L’azienda spagnola Solarpack ha vinto di recente una commessa per la realizzazione di una centrale solare da 120MW che fornisce energia ad un prezzo medio di 2.90 centesimi per kWh, ed entrerà a regime nel 2021: sarà un ribasso di oltre il 25% rispetto ai prezzi attuali.
I paesi del Sudamerica possono guidare il ribasso ulteriore dei prezzi negli anni successivi, fino al traguardo di 1 centesimo per kWh.
Solare ed eolico supereranno il 15% del totale di elettricità prodotta in USA e guideranno la crescita ovunque.
Attualmente energia fotovoltaica ed eolica coprono poco più dell’8% del fabbisogno USA. In totale il 17% del fabbisogno è soddisfatto da fonti rinnovabili, il resto è suddiviso tra carburanti fossili ed energia nucleare.
L’anno scorso in UK l’energia eolica ha generato il doppio dell’energia generata dal carbone con una settimana record, nel maggio 2018, che ha visto la totale indipendenza dal carbone, con eolico e solare capaci di coprire rispettivamente il 35% ed il 21% del fabbisogno nazionale.
È solo l’inizio: solare ed eolico hanno ancora una quota relativamente bassa dell’energia prodotta nel mondo, circa il 6% totale, entro il 2024 sarà il 15% negli USA e poco meno nella media del pianeta.
Si avvicina il momento in cui non converrà più costruire alcuna centrale ad energia fossile.
Costruire nuove centrali solari o eoliche sarà più economico che tenere aperte quelle a carbone.
Lo scorso ottobre la compagnia indiana NIPSCO ha annunciato la sua transizione da industria alimentata per il 65% con carbone ad uno status completamente carbon free entro il 2028. E il bello è che non lo ha fatto per amore dell’ambiente ma per mero calcolo, stimando 4 miliardi di risparmi.
NextEra, uno dei maggiori operatori energetici americani ha fissato un obiettivo simile, pianificando l’acquisto di 7 milioni di pannelli solari nei prossimi 4 anni dalla JinkoSolar.
Le vendite delle auto a combustione si fermeranno: il mercato dell’auto sarà trainato solo dall’auto elettrica.
I veicoli elettrici sono sempre stati più costosi di quelli a combustione, ma con inferiori costi di manutenzione: favorite dal calo dei costi delle batterie le auto elettriche finiranno per essere di gran lunga il miglior investimento anche a lungo termine.
Secondo i maggiori esperti del settore i veicoli a combustione hanno raggiunto il loro picco di diffusione già nel 2018 e da allora in poi continueranno solo a calare costantemente: nel corso del 2019, per contro, le auto elettriche quadruplicheranno la loro quota di mercato (per ora attestandosi sull’1.6%).
Nuove tecnologie di storaggio rimpiazzeranno le batterie a ioni di litio
Per decenni le batterie a ioni di litio hanno dominato il mercato, ma non sarà così in futuro: nuove tecnologie in grado di catturare e conservare l’energia solare saranno le nuove protagoniste della scena.
Parliamo di batterie allo stato solido, che un sempre crescente numero di aziende (Toyota, Honda, BMW, Hyundai, Nissan) sta sviluppando.
Le batterie a stato solido sono fino a 6 volte più veloci da caricare, hanno il triplo dell’energia a disposizione e durano in media 8 anni di più.
Con queste caratteristiche il “vecchio” litio ha gli anni contati.