Mentre colossi come Uber, Airbus e Porsche pensano in grande con i rispettivi progetti, una startup poco conosciuta ha preso un approccio totalmente diverso: anziché puntare sul trasporto privato e sulla riprogettazione di tutte le piattaforme logistiche, Lift Aircraft punta sui voli ricreativi con un drone a 18 rotori chiamato Hexa.
Non è un progetto in fase di sviluppo. È un prodotto, è già pronto e sarà in giro tra qualche mese.
Lift punta a esperienze di volo in 25 città americane concentrandosi su aree panoramiche, suggestive e non affollate. È un velivolo catalogato come “ultraleggero alimentato” e dunque non richiede brevetto di pilota: ciò nonostante regala 15 minuti di autonomia per voli veri e propri all’insegna del divertimento sfrenato.
Come funziona?
Se hai tra i 150 e i 200€, hai già 18 anni, non superi il metro e 80 e non pesi più di 113kg sarai prima introdotto al volo con Hexa da un addestramento in Realtà virtuale con un simulatore VR. Se tutto andrà bene potrai volare guidando il drone vero e proprio (si pilota con un semplice joystick ed uno schermo touch, quasi come un videogioco).
Hexa integra un sistema di sicurezza che fa atterrare da solo il drone quando le 18 batterie (una per rotore, può volare anche con 6 rotori fermi) iniziano ad esaurirsi. Non mancano paracadute e zattera gonfiabile in caso di atterraggio su acqua.
Incognite? Solo una: delle città di partenza del servizio alcune stanno facendo resistenza a causa del rumore di questi velivoli. “Non sono così fastidiosi,” dice prudentemente Matt Chasen, CEO di Lift, “ma nemmeno così silenziosi”.
“Aerotaxi autonomi basati su droni elettrici sono costosi e non saranno pronti prima di qualche anno: richiederanno nuove infrastrutture, miglioramenti alle batterie e nuove legislazioni per il traffico aereo. Con noi non serve aspettare, si può volare con anni di anticipo”.