Con l’avanzare degli strumenti di collaborazione in cloud, che consentono ai collaboratori di contribuire da qualunque luogo in tempo reale, in tanti credono che avere una sede stabile non sia necessario: alla società di sviluppo software GitLab, ad esempio, tutti ma proprio tutti lavorano a distanza. Anche il capo.
Non si tratta di una piccola società: GitLab ha più di 600 impiegati in 54 nazioni diverse, progettando l’espansione del suo organico fino a 1000 unità entro fine 2019. La sua forza lavoro sfrutta servizi in cloud e strumenti interni per comunicare, collaborare e contribuire ai progetti.
L’idea è di restare senza uffici né quartier generale anche dopo l’offerta pubblica che GitLab sta pianificando per il 2020, conservando flessibilità e contenendo i costi.
Il messaggio che diamo agli investitori è ‘siamo all’avanguardia della rivoluzione del lavoro’: il punto è valutare i risultati, non le ore lavorate
Sid Sijbrandij, CEO e co-fondatore dell’azienda.
Ovviamente questa scelta presenta anche dei lati negativi: alcuni investitori sono fortemente scettici al pensiero di finanziare una società priva di sede fisica. Chi vuole visitare l’azienda e parlare con il capo non può fare altro che andare nella sede “non ufficiale”: la casa del capo, off course, con un soggiorno che diventa anche sala presentazioni.
GitLab offre suite di strumenti simili a quella di Google Docs: su una piattaforma centrale in cloud permette ai team di lavoro di gestire li sviluppo, il test e la distribuzione di software. Offre una versione gratuita della sua piattaforma, usata da più di 100 società, applicando dei costi a fronte di funzionalità e servizi aggiuntivi.
Alla data di settembre 2018 aveva raccolto 165 milioni di euro raggiungendo una valutazione di 1.1 miliardi.
“La geografia è meno importante in un mondo sempre acceso e connesso,” dice Jack Clare, chief information e strategy officer di Dunkin’ Brands Group Inc. “Per gran parte dei nostri ruoli digitali e tecnologici il nostro team potrebbe perfino trovarsi sulla luna ed essere ugualmente efficiente”.
Un sondaggio Gallup dice che nel 2016 report il 43% della forza lavoro lavora per almeno una parte del tempo in remoto. I lavoratori stanno chiedendo sempre più flessibilità e autonomia e ottenendo da diverse aziende nuove opportunità di lavoro da casa.
La storia e il modello GitLab
GitLab è nata online: i due fondatori si sono conosciuti in rete nel 2011, Sid Sijbrandij viveva in Ola da e Dimitri Zaporozhets in Ucraina. Dopo 3 anni di lavoro a distanza i due sono incontrati a metà strada in Polonia e hanno dato vita all’azienda.
Oggi GitLab impiega gente di tutto il mondo: più di metà in USA, il 20% in Europa e il reato un po’ qua e un po’ là. I nuovi arrivati si formano attraverso 250 video webinar da un canale YouTube dedicato, un manuale di 2000 pagine con protocolli, informazioni e obiettivi da raggiungere.
“In totale libertà, senza fare calcoli: chi finisce presto non deve sentirsi una persona sbagliata, non deve giustificare come spende il suo tempo. Se finisce troppo tardi invece ne parli col suo coordinatore e discuteremo insieme la situazione”.