Il team del professor Mark Emberton, dell’University College London (UCL), è a capo dello sviluppo del nuovo test “one shot”, da fare una sola volta a 55 anni, che promette di dare agli uomini la rassicurante consapevolezza che non svilupperanno mai il cancro alla prostata.
La scansione di soli 10 minuti, che può perfino essere effettuata durante periodi di prevenzione pubblica in zone di forte afflusso come centri commerciali individuerebbe il cancro anni prima dell’ insorgenza dei sintomi più evidenti.
Oggetto di fondi statali, questa nuova tecnica basata sulla MRI (risonanza magnetica) può dare il via al primo screening di massa per il cancro alla prostata.
Solo nel 2018 il cancro alla prostata in Italia ha fatto registrare 35.000 nuovi casi
Mentre le donne sono da anni invitate a fare mammografie ogni 3 anni nella fascia dai 50 ai 70 anni, gli screening maschili hanno problemi a decollare per la quasi assenza di sintomi, senza contare che l’attuale test basato su un prelievo di sangue ha un margine di errore di oltre il 15%, non poco per una malattia del genere.
Il nuovo test basato sulla MRI non è invasivo, non contempla iniezioni né radiazioni e non richiede neanche un medico per essere effettuato: è chiaro che a queste condizioni le persone si fanno esaminare con continuità e senza remore.
“Il cancro alla prostata cresce molto lentamente: per questo una diagnosi favorevole all’età di 55-60 anni significa di fatto l’impossibilità di esserne affetti,” spiega Emberton. “La cosa bea di questo metodo è che farà piazza pulita di molti casi che si verificherebbero sicuramente per l’assenza totale di monitoraggio. È una rivoluzione”.
Emberton descrive il test come “praticamente perfetto”. I risultati vengono classificati con un facile codice colore: verde equivale a tutto ok, giallo alla necessità di nuovi screening, rosso vuol dire che ti serve uno specialista al più presto.
Anche il costo è relativamente contenuto, attualmente sotto i 200€ ma dopo la diffusione potrà scendere sensibilmente, anche grazie ai dispositivi basati su AI che potrebbero “imparare” a leggere rapidamente i risultati basandosi su quelli precedenti e fornendo ai pazienti un responso nell’arco di 24 ore.
La sopravvivenza per gli uomini colpiti da cancro alla prostata è migliorata negli ultimi decenni, ed anche gli effetti collaterali dei trattamenti (per lo più impotenza ed incontinenza) sono stati mitigati. Ormai l’84% dei pazienti sopravvive ben più di 10 anni dopo la diagnosi.
Cancro alla prostata: qualche dato
- 35.300 nuovi casi diagnosticati nel 2018 in Italia;
- È il più diffuso tra gli uomini;
- Colpisce un uomo su otto;
- Le persone di colore hanno il doppio dell’incidenza, una su quattro;
- Chi ha avuto casi in famiglia ha un’incidenza più che raddoppiata;
- La diagnosi di cancro interviene oggi in un’età tra i 65 e i 69 anni;
L’efficacia tecnica del nuovo test è già stata provata in ben due studi precedenti, ed oggi è testata nell’ambito di un programma finanziato dallo stato britannico con 6.5 di euro, che punta a fissare definitivamente l’età migliore per sottoporsi all’esame.