La predisposizione all’ottimismo può allungare la vita, ma le cose cambiano quando ci porta a sottostimare un pericolo: un team di ricerca della Cornell University, che ha utilizzato i dati raccolti da sensori montati su auto di Google Street View ha scoperto che le emissioni di metano delle fabbriche di fertilizzanti sono 100 volte più alte di quanto valutato dalle stesse aziende.
I valori scoperti pongono questa filiera industriale di gran lunga al primo posto tra quelle inquinanti negli USA.
“Abbiamo preso in esame un piccolo settore industriale e abbiamo scoperto che da solo produce il triplo di tutte le emissioni di metano prodotte dagli altri processi industriali messi insieme,” dice John Albertson, co-autore e professore di ingegneria civile ed ambientale. “Questa analisi ci mostra quanto siano lontani le stime a priori e le reali misurazioni”.
L’impiego di gas naturale è cresciuto a dismisura negli ultimi anni, trainato dalla percezione di essere un combustibile fossile meno “sporco” per l’ambiente. Purtroppo il gas naturale è perlopiù metano, che in termini assoluti ha la capacità di surriscaldare l’atmosfera ancor più dell’anidride carbonica.
Nel medio periodo, per essere precisi (consideriamo un arco temporale di 20 anni) il metano surriscalda l’atmosfera 84 volte l’anidride carbonica.
Il team ha scoperto che in media lo 0.34% del gas utilizzato dalle fabbriche di fertilizzanti (sia come fonte energetica che come ingrediente all’interno dei prodotti a base di urea e ammoniaca) finisce nell’atmosfera. La stima sugli impianti porta quindi ad una emissione di 28.000 tonnellate di metano (100 volte più delle 280 dichiarate).
La ricerca mostra che i sensori mobili sono un modo economico ed efficacissimo di monitorare le fonti di inquinamento, e permettono una più rapida comprensione dei fenomeni.