Quando i rifiuti alla fine di un percorso non vengono più riciclati e finiscono in discarica non rubano solo spazio. Inizia un calvario ecologico, come quelli che osserviamo a Taverna del Re, una delle discariche del meridione d’Italia, o le tante in difficoltà nei dintorni di Roma.
I rifiuti in discarica, a meno di stringenti trattamenti e comunque mai inerti del tutto, sono una grande fonte di metano, il gas serra 86 volte più dannoso dell’anidride carbonica. La crescita esponenziale delle discariche (poco fuori Nuova Delhi c’è letteralmente una montagna di rifiuti alta più di 60 metri, e ribattezzata laconicamente “Everest”) peggiora le cose.
Una startup progetta di eliminare l’inquinamento vaporizzando i rifiuti per trasformarli in carburante ed energia pulita. Sierra Energy, questo il suo nome, ha raccolto 33 milioni di dollari dalla BEV, Breakthrough Energy Ventures. BEV è il fondo di Bill Gates fund che include anche investori come Richard Branson e Jeff Bezos.
La società non punta a sostituire riciclaggio e compostaggio, ma “solo” a gestire i milioni di tonnellate di rifiuti che oggi giacciono nelle discariche. “Prendiamo quello che ormai non si riesce più a trattare,” dice Mike Hart, CEO di Sierra Energy.
Il sistema è in grado di processare praticamente tutto, anche i rifiuti medici o pericolosi (dubito quelli radioattivi). “Portiamo questi materiali a circa 2300° C, il doppio del nucleo di un vulcano e molto più del doppio di un inceneritore. A questa temperatura tutto viene disgregato a livello molecolare”.
Come funziona
La tecnologia chiamata FastOx fa uso di uno speciale altoforno modificato. Introducendo nell’apparato ossigeno puro, il processo fa partire una reazione chimica col carbonio presente nei rifiuti, aumentando il calore. “Vaporizzare i rifiuti non richiede supplementi di energia dall’esterno,” precisa Hart. “È una semplice reazione chimica carbonio – ossigeno”.
Impatto ambientale
Il sistema adopera vapore per regolare la temperatura, con un circuito che si autoalimenta con l’introduzione dei materiali da discarica. Qualsiasi metallo all’interno dei rifiuti fonde e può essere riutilizzato.
Diversamente dal tenerli in discarica, vaporizzare i rifiuti non crea metano grazie all’altissima temperatura: il vapore genera solo monossido di carbonio e idrogeno. Diversamente da un inceneritore, FastOx non produce emissioni: tutto il gas prodotto è raccolto per essere coinvolto in una ampia gamma di riutilizzi: elettricità (con turbine a gas), carburante per aerei, fertilizzante. È chiaro che in caso di utilizzo come carburante ci saranno emissioni, ma sono circa 20 volte inferiori al loro equivalente fossile. Anche l’idrogeno prodotto dal processo può alimentare veicoli senza emissioni.
L’impianto pilota
Dopo 10 anni passati separatamente a testare progetti pilota via via più impegnativi, i soci della compagnia ora lavorano insieme e si sono concentrati su un nuovo impianto. Si trova in una base della US Army in California, e nelle prime presentazioni ha mostrato come il processo possa produrre sia carburante che elettricità (a regime i “vaporizzatori” faranno l’una o l’altra cosa).
Dati i costi di stoccaggio delle discariche, un sistema come FastOx che si libera rapidamente dei rifiuti consente anche notevoli risparmi.
Le stesse discariche possono trasformarsi in vere e proprie centrali elettriche, vaporizzare i rifiuti e vendere l’energia prodotta dal processo di vaporizzazione. I “vaporizzatori” potrebbero fare anche da soluzione ponte per evitare il disastroso incenerimento e le sue mortali nanopolveri.