Un team di ricerca giapponese ha sviluppato una mini dialisi portatile che sta in una valigetta. Un aiuto versatile per chi soffre di disturbi ai reni e un grande alleato in caso di disastri naturali o emergenze.
Piccolo è bello
L’apparato, dal peso di 3kg, misura 30cm x 18cm x 12cm di profondità batterie incluse. Queste dimensioni lo rendono in assoluto il più piccolo dispositivo al mondo di questo tipo. I più piccoli sistemi di dialisi attualmente sul mercato hanno le dimensioni di un minifrigo, decisamente più grandi.
È un gioiellino: il sistema di filtraggio è grande un ottavo di quelli standard, la pompa è grande come una moneta da 2 euro. Sono i due elementi cruciali che hanno ridotto in modo decisivo le dimensioni del dispositivo.
I ricercatori delle Università di Yamanashi, Kobe, Kawasaki e Kitasato puntano a commercializzarlo nel 2023, subito dopo la fine dei test clinici.
Dialisi da campo
Spesso durante emergenze o disastri le prime cose ad essere razionale o tagliate via sono elettricità e acqua. Si tratta dei due elementi fondamentali per la sopravvivenza dei dializzati, perché alimentano tutti i macchinari.
Questo sistema salverà molte vite umane garantendo una terapia “tampone” in attesa di trattamenti più stabili.
Per valutare le performance del sistema, il team lo ha testato sulle capre: i risultati mostrano un’autonomia fino a due settimane del dispositivo prima che la pompa si usuri.
“Può essere portato ovunque e usato in qualunque evenienza,” dice Kenichi Matsuda, professore in medicina d’urgenza alla University of Yamanashi e membro del team di ricerca sulla mini dialisi.
Il numero dei dializzati nel solo Giappone ha toccato cifre esorbitanti. Degli oltre 334.000 pazienti in dialisi oltre il 90% è costretto a recarsi in ospedale (unica sede di dispositivi standard e di perfusione renale) secondo la Japanese Society for Dialysis Therapy.