I recenti sviluppi ed investimenti in biologia sintetica, biotecnologia e genetica hanno reso più precisi di sempre il design e la produzione di sistemi biologici.
Lo sviluppo in questione è ispirato a progetti già esistenti su case alimentate ad alghe e materiali biosintetici. Tecnologie davvero promettenti nel campo della sostenibilità, e hanno applicazioni infinite che sono racchiuse tutte nel concetto di bioavionica.
Aerium è un progetto di design creato da Hanson Cheng, Deepak Mallya, Julian Ellis-Brown & Mi Zhou. Esplora le capacità di una innovativa “pelle” performativa.
La bioavionica integra sistemi biologici ed elettromeccanici per vedere come la loro interazione cambierà le nostre esperienze di volo.
Aerium è una struttura per cabine di aereo multistrato che si concentra su tre sistemi: idratazione, ossigenazione e generazione di energia.
Idratazione: avviene attraverso una microstruttura di biopolimeri che ricopre la struttura esterna della cabina. Questo materiale cattura condensa dalle nuove, la guida verso la coda dell’aereo e la raccoglie per fornire acqua pulita ed acque di scarico all’interno dell’aereo.
Ossigenazione e generazione di energia: sono possibili attraverso una sorta di scheletro generato al computer che minimizza il peso della cabina aumentandone la resistenza e permettendo risparmio di carburante. Integrato nella sua struttura c’è uno strato di cloroplasti sintetici estratti dalle alghe e sospesi in una matrice di grafene. Come nelle piante, questi organelli sintetici convertono luce e CO2 espirata dai passeggeri per generare aria pulita ed elettricità con un processo di fotosintesi.
Oggi gli aeroplani sono inattivi quando fermi in aeroporto. Con gli sviluppi della bioavionica è lecito immaginarsi un futuro in cui gli aeroplani provvederanno da soli a tutta una serie di necessità.
Non solo, accumuleranno energia in volo e la restituiranno da fermi, alimentando anche gli aeroporti.