Quando nelle speculazioni sul futuro si fa strada il discorso sul longevismo non si può mai fare a meno di aprire il dibattito più scontato della Storia, quello sulla durata della vita.
Arriveremo presto a 150 anni, e sul medio periodo oltre i 200. La singolarità tecnologica potrebbe sorprenderci e cancellare la morte come fatto naturale, declassandola a disturbo cronico e dandoci praticamente la possibilità di vivere per sempre. E noi?
La prospettiva di vivere in eterno esalta molte persone, ma ne terrorizza altrettante. Che peso possiamo dare attualmente a questa aspirazione come a questa paura?
Ci rispondono 4 veri esperti e scienziati e tira le fila un umile divulgatore (ehm, ehm, che sarebbi io).
Alice Parker
Professoressa di Ingegneria elettrica e informatica alla University of Southern California. Le sue ricerche si focalizzano, tra le altre cose, sulla retroingegneria del cervello per comprenderne il funzionamento.
Mind Uploading? Scordatevelo.
Potrai fare l’upload del cervello su un Could per conservarlo in eterno? Probabilmente no. L’intrico dei neuroni è così complesso, le connessioni, le modalità di comunicazione da un neurone all’altro cambiano anche nello stesso individuo.
È un sistema grandioso, che attualmente va molto aldilà della nostra comprensione, e anche lo stesso gesto, lo stesso percorso varia leggermente ogni volta. Ogni volta che recuperi un vecchio ricordo, praticamente lo riscrivi in un modo lievemente diverso. Una Babele, anzi: una Babele interconnessa con l’ambiente circostante, che rinnova minuto per minuto il suo groviglio di linguaggi.
La nostra attuale tecnologia non ha nemmeno una possibilità di interpretarlo, e nemmeno la nanotecnologia che svilupperemo a breve. Non siamo vicini per niente a capire cosa c’è nella nostra testa.
Però, se…
Se capiremo la biochimica del cervello e potremo “scaricare” tutto ciò che contiene, non solo le interazioni visibili ma anche il sostrato chimico che le permette, magari sarà possibile conservare una sua “istantanea”. Magari sarà possibile prevedere con un margine di approssimazione come evolverà.
Detto questo, è vero che la comprensione è comunque sempre maggiore ogni giorno. Cresciamo a piccolissimi passi, ma cresciamo. Le neuroscienze stanno regalandoci progressi inaspettati, e se riusciremo a fare qualcosa di simile al mind uploading lo dovremo principalmente a loro. Sarà possibile semmai catturare aspetti di una personalità, e replicare le dinamiche di un individuo digitalizzando un suo avatar. Immagino che un giorno potremo parlare con una versione digitale dei nostri parenti defunti, animata da un cocktail di intelligenza personale e artificiale. Ma non saranno loro. Sarà una parte, probabilmente piccola, di loro. E senza di loro, senza coscienza. Anche io voglio vivere per sempre, ma se puntiamo a questo tipo di tecnologia l’esito è quello che ho detto.
Ciò che accade nel corpo, nel flusso sanguigno, nelle proteine e negli ormoni influisce sul cervello, è inimmaginabile pensare a breve di poter mettere un cervello o un suo equivalente in una “scatola” di qualsiasi genere. Forse entro 40 o 50 anni avremo qualcosa che somiglia ad un cervello, ma non ad una persona reale con le sue sfumature e le sue peculiari differenze da tutte le altre.
Ad ogni modo vale la pena di esplorare. Quando sono cresciuta negli anni 60 era lo spazio “l’ultima frontiera”. Oggi la frontiera è dentro di noi, è il nostro cervello.
Alice Parker
Lindsay Wu
Senior Research Fellow e Co-direttore del Laboratorio di ricerca sull’invecchiamento alla University of New South Wales, a Sydney
Vuoi sapere come vivere per sempre? Tu non potrai vivere per sempre. La morte è inevitabile. Accettalo e ti sorprenderai a vivere una vita migliore, la migliore possibile.
Se vuoi che sia anche lunga, molto lunga, le tue chance risiedono nella limitazione delle calorie ed in particolare le proteine. Un esercizio moderato e regolare, un sonno regolare, attività mentale fatta di curiosità e di stimoli intellettuali, e un buon numero di contatti sociali. Fine.
Oggi ci sono intere branche della scienza impegnate a trovare metodi genetici, farmaceutici, tecnologici per fornire più salute anche in età avanzata, ma sono tutti metodi che mimano l’elenco di cui sopra.
Lindsay Wu
David Sinclair
Professore di Genetica e co-direttore del Centro Paul F. Glenn per la Biologia dell’invecchiamento alla Scuola di Medicina di Harvard. Le sue ricerche puntano a capire in che modo avviene l’invecchiamento, e come si può rallentare il processo.
La nostra maggior chance di vivere per sempre è la riprogrammazione cellulare. Una sorta di tasto per resettare l’età del corpo ogni volta che è necessario. Questo meccanismo coinvolgerebbe probabilmente una combinazione dei geni che permettono alle cellule di tornare pluripotenti, i cosiddetti “fattori Yamanaka”.
Dal mio laboratorio e da altri nel mondo arrivano sempre più conferme sull’influenza di questi fattori. Sono in grado di invertire il percorso dell’invecchiamento e ringiovanire pelle, occhi, reni ed altri tessuti complessi.
Abbiamo tante possibilità
Potremo ingegnerizzarci geneticamente per rispondere ad un farmaco come la doxiciclina, e di fatto resettare l’età del corpo, per dire, ogni 10 anni.
Sarà possible ringiovanire organi e tessuti, ma anche rigenerarli quando mancano. La nostra specie potrà vivere a lungo come le balene o le tartarughe, o anche di più. E arrivare a 300, anche 400 anni dalla nostra prospettiva è proprio come vivere in eterno.
Altre tecnologie completeranno l’opera dandoci la possibilità di ripulire il nostro corpo da cellule senescenti. Indurremo i benefici di dieta ed esercizio senza bisogno di fare dieta ed esercizio, con molecole come gli inibitori delle mTOR, anche detti rapalogs, o potenziando le NAD. Potremo ricavarci ‘pezzi di ricambio’ come organi stampandoli in 3D.
Tra qualche secolo di ottimizzazione tecnologica una combinazione di molecole stimolanti, riprogrammazione cellulare, pulizia cellulare e sostituzione di organi ci permetterà di vivere migliaia di anni, o ancora di più.
Il longevismo fa passi avanti, ma si muove più rapidamente nei pensieri che nelle azioni. Attualmente siamo ad uno stadio simile a quello dei Fratelli Wright nel 1903, sogniamo. Sappiamo che è possibile. Sappiamo che probabilmente non ci sono leggi biologiche o fisiche che ce lo impediranno. L’unica cosa è capire quando ci staccheremo da terra.
David Sinclair
Mark McCormick
Assistente professore di Biochimica e Biologia Molecolare alla University of New Mexico
Beh, vivere per sempre è davvero tanto, tanto tempo. Sospetto che le persone vorrebbero vivere molto più a lungo di ora, e di un tempo libero da malattie. Quanto a lungo? Non so dirlo. In ogni caso un numero di anni che oggi sarebbe in grado di sbalordire.
E’ già successo
Le colonie di germi sono essenzialmente immortali, e portano DNA esattamente come le nostre cellule, che invece sono considerate mortali. In natura conosciamo già alcune specie in grado di invertire i processi cellulari saltando avanti e indietro nel processo di invecchiamento fino a 15 volte, grazie a modifiche nei loro geni che stiamo cercando di comprendere. In laboratorio i nostri ricercatori sono stati in grado di estendere la durata della vita di alcuni animali fino a 10 volte tanto.
In questo contesto non riusciamo a renderci conto della frequenza con cui i risultati ottenuti in laboratorio su modelli semplici funzionino poi esattamente allo stesso modo negli esseri umani. Accade moltissime volte. C’è un lungo elenco di premi Nobel, brevetti e farmaci di successo che mostra chiaramente questa cadenza.
Il rischio è perderci nel pensiero che questi cambiamenti non ci riguarderanno, ma saranno a beneficio dei nostri figli o dei nostri nipoti. Per quanto sia noioso ripeterlo, io dico che che prendersi cura di sé con dieta ed esercizio migliora di molto anche le possibilità di esserci quando questi cambiamenti ci saranno. La cosa eccitante è che i test in tutto il mondo potrebbero cambiare le carte in tavola in qualsiasi momento.
Amo ricordare ai miei studenti che Thomas Edison, Lord Kelvin e altri esperti consideravano impossibile che qualcosa di più pesante dell’aria potesse volare. E lo facevano pochissimi anni prima che i Fratelli Wright volassero. Io penso invece che sia una scommessa sicura, vinceremo facilmente scommettendo che le persone future avranno una vita più lunga e sana di oggi.
Mark McCormick