Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha annunciato alla 6° conferenza Oculus Connect la costruzione di Facebook Horizon, il suo universo VR. Lancio della piattaforma VR previsto entro il primo trimestre del 2020.
Un nuovo orizzonte
Facebook Horizon permette agli utenti di disegnare i propri avatar virtuali e di saltare tra diversi luoghi attraverso portali chiamati Telepod. Potranno guardare film o altri media con degli amici, e giocare a diversi titoli. Un modo per incontrare “quasi fisicamente” persone che si frequentano nella vita reale, o “andare al cinema insieme” tra conoscenti che vivono a distanza.
Gli utenti interessati ad un test possono mettersi in lista qui per provare la versione beta.
Horizon avrà anche le sue “guide turistiche” umane, gli Horizon Local, che potranno dare assistenza agli utenti e proteggere la loro sicurezza nel mondo virtuale.
Addio vecchio mondo
Il lancio di Facebook Horizon comporterà la chiusura (il 25 ottobre) delle esperienze virtuali già realizzate dall’azienda: Facebook Spaces e Oculus Rooms chiuderanno i battenti.
Diversamente da loro, Horizon non è uno spazio dove fare poche cose, ma un vero e proprio Facebook in realtà virtuale pensato per ospitare un numero enorme di persone che passano mediamente più tempo al suo interno.
Come nasce Facebook Horizon
Nel fortunato romanzo di Ernest Cline dal quale è nato il (meno fortunato) film “Ready Player One” si raccontavano le avventure di un giovane gamer, in un mondo virtuale molto dettagliato e chiamato Oasis.
Parzival, questo il nickname del protagonista di libro e film, indossava i suoi visori VR ed entrava in un completo universo di mondi e giochi differenti: è la logica di Facebook Horizon.
Nel 2016 Facebook ha regalato a tutti i suoi dipendenti Oculus una copia di Ready Player One per ispirarli e spronarli, e l’influsso pare evidente.
Tutto inizia in una sorta di piazza: all’accesso l’utente può scegliere il suo abbigliamento e selezionare uno o più accessori (gratuiti o a pagamento, obviously).
Una volta all’interno, gli utenti possono usare un builder per costruirsi la loro casa, una palestra, qualsiasi luogo dove realizzare attività.
Si può realizzare e costruire di tutto, da una semplice maglietta da indossare ad una intera isola tropicale ed invitare gli amici per un party. Le funzioni di creazione sono mutuate dal sistema Oculus.
Cittadini del mondo VR
Durante la presentazione di Horizon, Facebook ha dettagliato anche qualche condizione della “cittadinanza virtuale” che sarà concessa agli iscritti. “Come cittadini di Facebook Horizon, è nostra responsabilità creare una cultura rispettosa e confortevole. Un cittadino di Horizon è amichevole, inclusivo e curioso”. Sennò giù botte.
Privacy e sicurezza
Oltre che sugli Horizon Local, un po’ guida turistica e un po’ pubblica sicurezza (volete dire poliziotto?), gli utenti di Horizon potranno contare su “salette lounge” private e parallele al mondo virtuale. Anche i livelli di privacy saranno editabili come in Facebook, cosicché sarà possibile decidere cosa gli altri utenti potranno vedere di noi o come potranno interagire. Anche i meccanismi di segnalazione e di blocco saranno simili.
Riflessioni
Horizon ha perfettamente senso in un mondo ossessionato dalle interazioni compulsive irrorate abbondantemente con visualizzazioni pubblicitarie che fanno monetizzare in relazione al tempo speso a guardarle.
È piuttosto facile immaginare Horizon “adornato” di grandi tabelloni pubblicitari, negozi VR per prodotti virtuali ed anche fisici da guardare e ordinare, giochi “freemium” per divertirsi fino ad un certo punto prima di pagare. E ho anche una mezza idea di quale potrebbe essere la moneta ufficiale di Horizon.