Pronti, via, il neo insediato governo Conte Bis (a tutti piace chiamarlo Conte 2) ha subito messo mano al futuro della connettività in Italia con il golden power sul 5G.
Il 5G è la tecnologia di quinta generazione che assicura prestazioni e velocità molto superiori a quelle attuali. È un intero veicolo di nuove applicazioni, nuovi dispositivi, nuove opportunità per la rete e tutte le attività connesse (cioè la quasi totalità).
Per intenderci, il 5G permetterà di eseguire da remoto una serie di operazioni impensabili fino a poco tempo fa. Talvolta in senso letterale: un chirurgo potrà intervenire su un paziente anche operandolo a grande distanza, guidando braccia robotiche e uno staff presente sul posto. Sarà possibile accedere a contenuti molto più pesanti e complessi in molto meno tempo, sostanzialmente senza alcun ritardo.
La faccia opposta della medaglia è rappresentata dai rischi per sicurezza e salute che deriveranno inevitabilmente dall’utilizzo del 5G.
È per questo ed altri motivi correlati che già nel primissimo Consiglio dei Ministri, l’Esecutivo di Conte ha deliberato l’esercizio del Golden Power sulle infrastrutture strategiche che comporranno la connettività di quinta generazione.
Che cos’è il Golden Power
Il Golden Power è una facoltà che il Governo si riserva di esercitare dei poteri speciali su società che abbiano “attività di rilevanza strategica”. Non più dunque solo su società ex pubbliche e privatizzate in qualche modo. La rilevanza è ritenuta strategica in settori come trasporti (la querelle sulle concessioni alla società Autostrade è recentissima), energia e comunicazione, oltre che sicurezza nazionale e difesa.
Ebbene, su proposta del nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che ha appena giurato, questo Golden Power è stato esercitato nei confronti di tutti gli operatori legati al 5G. E quando dico tutti intendo tutti: Linkem, Wind Tre, Vodafone, Tim e Fastweb.
Un intervento più che rapido, motivato dalle suddette ragioni di sicurezza, sicuramente inusuale rispetto al passato. Il Governo intende evidentemente orientare fin dall’inizio l’avvento del 5G in Italia evitando una ‘deregulation’ che potrebbe ricadere negativamente sugli utenti.