La crescita stellare di Singapore ha visto nascere grattacieli ovunque, anche sul mare, ma i piani ora guardano al sottosuolo per nuovi spazi da occupare.
L’obiettivo di Singapore è da sempre quello di gestire una vertiginosa crescita demografica senza incorrere negli stessi errori delle altre aree metropolitane asiatiche, traffico e sovraffollamento in primis.
La sua popolazione, attualmente di 5.6 milioni, cresce ad una velocità tale che considerata una superficie pari a metà della città di Los Angeles le autorità stanno considerando l’uso di aree sotterranee.
Non è una boutade
Singapore non è nuova all’uso del sottosuolo per espandersi: ha già costruito una straordinaria autostrada sotterranea e un avveniristico impianto di condizionamento termico. La costruzione di nuove strutture però andrebbe decisamente nella direzione residenziale-lavorativa.
“Stiamo valutando l’opzione di mettere sottoterra delle infrastrutture importanti,” dice Abhineet Kaul, specialista e consulente della società finanziaria Frost & Sullivan.
“Abbiamo forte necessità di spazi industriali, commerciali, residenziali e perfino verdi”.
Secondo un piano urbanistico varato nello scorso marzo, le autorità intendono spostare industrie, hub di trasporto e magazzini sottoterra per liberare spazio in superficie.
Per ora (e voglio ben dire) nessuna previsione di aree residenziali sotterranee.
Scava, scava, scava
Singapore è la più determinata ma non la prima a cercare sotto terra nuovi spazi di espansione.
Helsinki, la capitale della Finlandia, ha già parcheggi, centri commerciali e piscine sotterranee. Montreal in Canada ha una vera e propria “sottocittà”, un sistema di gallerie che collega i punti chiave.
Un report commissionato da Samsung sulla ‘forma’ del mondo nei prossimi 50 anni prevede tra i rimedi al sovraffollamento la realizzazione di “grattasuoli”. Veri e propri grattacieli piantati nella terra, con meno problemi sismici e gestione climatica basata sulla geotermia.
Il metodo principale usato da Singapore resta comunque quello “all’olandese”: strappare pezzi di terra al mare. Negli ultimi anni (dal 1965, anno dell’indipendenza) un quarto dei 720km quadrati che costituiscono la superficie cittadina, un quarto è stato recuperato dalle acque.
Un metodo divenuto troppo costoso via via che il fondo marino è diventato più profondo, e meno ecosostenibile (molti paesi hanno interrotto la fornitura di sabbia verso Singapore per non mutilée eccessivamente le proprie terre).
Vantaggi e svantaggi del sottosuolo
Muovere cubature nel sottosuolo presenta vantaggi sul consumo di suolo e sul ridotto uso di climatizzazione (che nei climi tropicali come quello di Singapore è altissimo).
Le sfide sono quelle di sempre: “costruire sottoterra richiede la frantumazione delle rocce, una cosa niente affatto semplice da fare sotto aree già urbanizzate,” dice Chu Jian, professore di ingegneria civile e ambientale alla Nanyang Technological University (NTU).
La prossima frontiera
Uno dei progetti più avanzati per il sottosuolo di Singapore è un sistema “refrigerante” sotterraneo che pompa acqua in tubi sotterranei per raffreddare la temperatura in superficie. La zona di Marina Bay ha edifici “rinfrescanti” da questo sistema di raffreddamento simile a quelli presenti nei nostri frigoriferi, per intenderci.
Gli edifici che utilizzano questo sistema centralizzato riducono il consumo energetico del 40%, dice Foo Yang Kwang, capo ingegnere della SP Group, azienda che ha realizzato il progetto.
Il risparmio ha permesso anche un taglio delle emissioni di circa 34.500 tonnellate di CO2, l’equivalente di 10.000 automobili tolte dalla strada.
Ho già detto dell’autostrada sotterranea più lunga del Sudest Asiatico, ben 12km? A lei di aggiungono la metro, un deposito di munizioni e caverne usate per storaggio carburanti.
NTU, uno dei maggiori istituti di formazione della città, pianifica di costruire laboratori e in futuro anche aule di studio sotterranee.