Sfruttando il potere dell’immaginazione un team di ricerca ha quasi raddoppiato la velocità di scrittura con la quale pazienti immobilizzati possono comunicare.
Le persone paralizzate in seguito a un infarto o un problema neurologico hanno gravi difficoltà nel comunicare anche una singola frase ai loro parenti e al mondo circostante.
Degli elettrodi impiantati nella parte del cervello coinvolta nei movimenti hanno permesso ad alcuni pazienti di muovere un cursore per selezionare con la mente delle lettere su uno schermo.
Non facile, come capirete, al punto che la massima velocità raggiunta fino ad ora dalla scrittura di persone paralizzate era di circa 39 caratteri al minuto. È un terzo della velocità necessaria a scrivere frasi a mano.
In una serie di nuovi test condotti da Frank Willet, ricercatore della Stanford University, ad un volontario paralizzato dal collo in giù è stato chiesto di immaginare di muovere il suo braccio per scrivere ciascuna delle lettere dell’alfabeto.
La sua attività cerebrale ha contribuito ad “addestrare” una rete neurale ad interpretare questi comandi. Un computer ha usato i segnali per tracciare le traiettorie della “penna immaginaria”, e le ha tradotte nelle corrispondenti lettere.
Una AI che scrive a mano ciò che persone paralizzate immaginano di scrivere.
L’intelligenza artificiale così addestrata ha iniziato a riconoscere le frasi immaginate dal paziente volontario con il 95% di accuratezza. Alla velocità di circa 66 caratteri al minuto! Un risultato magnifico, che è stato giustamente adoperato come caso di studio all’annuale meeting della Società americana di Neuroscienze.
Manca poco, ormai
La definizione e la qualità del collegamento cervello-computer sono sempre più elevate, e cresceranno ancora.
Il maggior addestramento dell’intelligenza artificiale e lo sviluppo di tecnologie più avanzate permetteranno presto alla Scienza di capire quali aree del cervello pianificano e gestiscono meglio i movimenti di precisione.