Non è una boutade da tempo: il cambiamento climatico sta sollevando (ed anche più del previsto) il livello del mare. Questo comporta danni per le strutture umane, ma anche per le attività come quelle agricole. L’acqua salata invade i terreni, e la salinità li rende poco adatti a coltivare.
Un team di ricerca di sette paesi nordeuropei (Svezia, Germania, Olanda, Belgio, UK, Danimarca e Norvegia) partecipa ad un progetto finanziato dalla UE: SalFar (che sta per Saline Farming) , questo il suo nome, ha l’obiettivo di capire come i terreni potranno adattarsi a produrre cibi anche dopo il cambiamento climatico.
Proteggere e selezionare
La ricerca alla base di Salfar punta a due distinte direzioni: prima, proteggere le piante attuali e renderle più resistenti ad un aumento di salinità nei terreni. Seconda, selezionare e individuare specie adatte a questi nuovi scenari.
I primi tentativi risalgono al maggio del 2018: nell’isola olandese di Texel sono state provate varietà diverse di avena e barbabietola. Sono seguiti altri test su isole danesi (patate, pomodori, carote ed altro).
Agricoltura “salina”, strumento versatile
L’agricoltura è un metodo, un modus agendi della società umana. Un meccanismo generalizzato che però ha vinto tenendo conto di fattori esiziali dei terreni. Coltivare riso nelle risaie. Coltivare grano nei terreni adatti. Pian piano, poi, provare a trovare una mediazione tra noi e la natura.
A voler “tirare le orecchie” agli esseri umani ci sarebbe da considerare il periodo degli ultimi 50 anni, troppo focalizzati sul piegare la natura al loro volere, trasformando l’agricoltura in uno strumento di tortura per il pianeta.
Oggi, con progetti come Salfar e altri (penso a quelli sviluppati a Singapore), l’adattamento alla natura, o la sua prevaricazione, diventano questioni di secondaria importanza. Individuare soluzioni e specie più adatte agli scenari significa recuperare terreni altrimenti resi inservibili dal cambiamento climatico. Significa soprattutto conservare (o addirittura aumentare) la possibilità di nutrimento per la popolazione.
E porteranno a nuovi piatti
Uno degli effetti di Salfer sarà l’emersione di piatti e forse di abitudini alimentari differenti. Il prof Pier Wellinga della Wadden Academy spiega che le varietà adatte a crescere in ambienti salini hanno un gusto (forse per contrasto) più dolce del solito e un aroma diverso.