Secondo una nuova ricerca, in meno di una settimana una guerra nucleare tra India e Pakistan ucciderebbe tra i 50 e i 125 milioni di persone: più di quelli della intera II guerra mondiale.
Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università del Colorado e della Rutgers University esamina le conseguenze globali di un potenziale conflitto tra India e Pakistan.
Oggi, India e Pakistan hanno circa 150 testate nucleari a disposizione, e saranno oltre 200 nell’arco dei prossimi 5 anni.
Il quadro è molto cupo. Una guerra su questa scala non ucciderebbe milioni di persone solo localmente, dice la ricerca pubblicata oggi sulla rivista scientifica Science Advances. Trascinerebbe il resto del pianeta in una severa ondata di freddo con temperature mai così basse dai tempi dell’ultima glaciazione.
La tensione sale
L’analisi degli episodi storici e delle baruffe recenti mostra un trend in netto peggioramento nei rapporti tra India e Pakistan. Nello scorso agosto, l’India ha cambiato la sua costituzione per includere nuovi diritti per le popolazioni che vivono nella a lungo contestata regione del Kashmir. Poco dopo, l’invio di un contingente militare ha prodotto ulteriori tensioni.
Un conflitto India-Pakistan raddoppierebbe il tasso di morte nel. mondo. Una cosa senza precedenti nella storia umana, che dimostra come la strada per l’autoestinzione non sia per nulla scontata.
“Stanno incrementando il loro arsenale nucleare molto rapidamente,” dice Brian Toon, a capo della ricerca. “Le due nazioni hanno grandi popolazioni e un conflitto irrisolto da tempo in Kashmir.”
Lo studio in dettaglio
Secondo l’interazione tra i dati raccolti e l’analisi seguente, in caso di guerra le devastazioni arriverebbero in fasi cronologiche:
Settimana 1: India e Pakistan potrebbero far esplodere in tutto oltre 250 ordigni sulle rispettive città.
Ognuno di questi ordigni ha il potenziale per uccidere 700.000 persone.
Le temperature calerebbero drasticamente perché l’effetto degli ordigni bloccherebbe i raggi solari.
La maggior parte delle persone troverebbe poi la morte non per le esplosioni, ma durante gli incendi che ne seguirebbero.
Per il resto del mondo, gli incendi sarebbero solo un antipasto.
80 miliardi di tonnellate di Denson fumo invaderebbero l’atmosfera terrestre. Schermando i raggi solari, il fumo abbasserebbe la temperatura media terrestre per diversi anni in un range tra -15°C e -12°C, con scarsità di cibo in tutto il pianeta.
“Il nostro studio, condotto con un modello matematico avanzato, mostra effetti negativi perfino nella crescita delle piante sulla terra ferma e delle alghe in mare. Ci sarebbero terribili conseguenze anche sull’intera catena alimentare,” dice la coautrice Nicole Lovenduski, professoressa associata di Scienze atmosferiche e oceaniche e membro dell’istituto di ricerca artica e alpina (INSTAAR).
Toon spera che il suo studio faccia capire alle persone che la fine della Guerra Fredda non ha affatto cancellato il rischio di un Olocausto nucleare.
Per informazioni ulteriori: O.B. Toon & AA. VV., “Rapidly Expanding Nuclear Arsenals in Pakistan and India Portend Regional and Global Catastrophe,” Science Advances (2019). DOI:10.1126/sciadv.aay5478