L’universo legato agli esoscheletri è fatto di mille sfumature differenti. Ci sono dispositivi che aumentano le prestazioni, altri che sorreggono la schiena, altri ancora dedicati a persone con disabilità. Altri, infine, aggiungono funzioni a funzioni, moltiplicando la possibilità di effettuare azioni.
È il caso dei dispositivi “ridondanti”. Avere due braccia è comodo e naturale, ma le opportunità aumentano considerevolmente se possiamo disporre di quattro. C’è un limite, però, ed è attualmente rappresentato dall’interfaccia utente, spesso complicata da usare. Sarebbe meglio dire “era”, visto che oggi ci sono le braccia robotiche del progetto Co-Limbs.
Il fattore chiave: l’intuitività
Un gruppo internazionale di ingegneri dal Giappone e dalla Francia ha creato un paio di braccia robotiche indossabili che consentono all’utente di interagire con gli oggetti. Lo sviluppo sarà presentato alla conferenza SIGGRAPH Asia 2019.
L’interfaccia è il punto di forza: anche gli utenti che interagiscono per la prima volta con questo sistema possono adoperarlo immediatamente. Fanno svolgere movimenti semplici e compiti complessi in un range molto ampio di possibili applicazioni. Ecco un video (in inglese) che ne mostra qualcuna.
Le braccia robotiche di Co-Limbs sono sistemate sulla schiena dell’utente. Su ciascuna di esse è posizionato un controller, all’altezza del polso, per poterne guidare i movimenti (sia mani che dita). Le dita possono muoversi separatamente, stringersi in un pugno o aprirsi.
Come funziona Co-Limbs?
Il dispositivo funziona con gli oggetti in due fasi: prima le braccia ‘catturano’ un oggetto, poi iniziano a manipolarlo con l’aiuto dell’utente. Le applicazioni possono essere diverse, tutte utili:
Supporto al sollevamento di oggetti pesanti: è il ‘classico’ uso di un esoscheletro. Le braccia possono esercitare una forza (uguale o superiore a quella di un utente) dimezzando o annullando la fatica di sollevare o mantenere un oggetto sollevato. Nella dimostrazione, un ricercatore afferra un vassoio con le braccia robotiche e poi ne sposta il contenuto con le mani.
Programmazione di azioni: le braccia possono essere programmate “registrando” un’azione specifica e poi ripetendola a piacimento. Nel video un ricercatore si lascia “soffiare” con un ventaglio dopo aver opportunamente registrato il movimento su Co-Limbs. È solo un esempio, anche piuttosto frivolo, ma rende l’idea.