Tutti hanno visto i filmati d’epoca sul disastro dello Zeppelin, e non hanno bisogno di riflettere troppo per capire perché hanno abbandonato i cieli dopo una serie di disastrosi incidenti.
Oggi una tecnologia più sicura potrebbe essere la chiave per il ritorno dei dirigibili nei nostri cieli. Intanto li vedremo da gennaio, con tutto il loro carico di suggestioni, nella serie “Queste oscure materie” tratta dalla trilogia di romanzi fantasy di Philip Pullman. Nell’universo parallelo descritto dalla serie, i dirigibili giganti trasportano posta, soldati in battaglia ed esploratori nell’Artico: da diverse stazioni londinesi, i dirigibili partono ad ogni ora come treni locali.
Una realtà parallela (per questo e altri motivi) piuttosto distante dalla nostra. Ma vedremo perchè non possiamo dire fantasioso l’uso dei dirigibili in “queste oscure materie”.
La realtà dei nostri dirigibili è diversa
In “questo” universo puoi trovare un paio di piccoli dirigibili promozionali in giro per gli Stati Uniti, un altro che porta qualche turista sulle campagne tedesche e stop. Costruire un dirigibile non è ancora così profittevole.
Tra qualche anno le cose potrebbero cambiare, però. È in arrivo una classe totalmente inedita di dirigibili moderni. Nel 2024 uno dei primi, nuovi modelli di dirigibile Airlander potrebbe sorvolare il Polo Nord, e sarebbe il primo dopo 96 anni. A bordo, turisti da 80000 euro a viaggio al posto degli esploratori: se avete voglia di spendere, i biglietti sono già in vendita.
L’Airlander non sarà l’unico a solcare i cieli. Sempre entro 4 o 5 anni un dirigibile più lungo di un Airbus e alto come un palazzo di 12 piani dovrebbe prendere il volo da Jingmen, in Cina. Il suo compito sarà sollevare carichi pesanti in luoghi difficili. I suoi produttori hanno molte aspettative su questo progetto di dirigibili moderni da trasporto: pianificano circa 150 di questi dirigibili entro 10 anni.
Facciamo un passo indietro
Nei libri di storia, lo schianto dell’Hindenburg nel 1937 segnò la fine della breve e gloriosa era del dirigibile. In realtà la Marina USA ha continuato a usare i dirigibili per la guerra antisommergibile durante la seconda guerra mondiale. L’American Blimp Corporation ha prodotto dirigibili per la pubblicità. Perfino la storica Zeppelin in Germania costruì nuovi dirigibili più grandi e tecnologicamente avanzati, in un settore ovviamente in fortissima difficoltà.
Il problema del dirigibile moderno per gli investitori e i potenziali clienti era che presentava ancora alti costi e rischi.
Non funzionò granchè. Le aziende riuscirono a vendere pochi dirigibili, c’era richiesta per modelli grandi ma i costi di sviluppo ne scoraggiarono la produzione. Oggi c’è determinazione a fare le cose in modo diverso, ad ogni costo.
HAV
L’Airlander è la creazione di Hybrid Air Vehicles (HAV), azienda fondata nel 2007 dal pioniere del dirigibile britannico Roger Munk. Il nuovo centro tecnologico di HAV si trova in una vivace zona industriale alla periferia di Bedford, un’ora a nord di Londra, immerso in un paesaggio di nuovi enormi magazzini e complessi residenziali.
All’interno del centro tecnologico si trova il modulo di carico del prototipo Airlander, ancora pieno di banchi di apparecchiature elettroniche dal suo volo di prova finale. Accanto c’è un modello a grandezza naturale di una cabina passeggeri per un volo per il Polo Nord.
Lusso volante
Le cabine saranno allestite di tutto punto. Ci sono finestre a tutta altezza lungo entrambi i lati e persino dietro la cabina di guida. Il prototipo comprende anche un pavimento di vetro e un grande divano ovale in pelle che sembra fluttuare nel vuoto. Questo è per i passeggeri benestanti su cui sedersi mentre sorseggiano i cocktail fatti dietro il bar con ripiano in vetro.
Il design “ibrido” dell’Airlander gli consente di volare più velocemente e trasportare più carico rispetto al passato. Non ha bisogno di un grande equipaggio a terra, né di ormeggi, né di un hangar. Una bella struttura solida, non c’è il rischio che il gas abbia perdite o renda un dirigibile floscio tutto il velivolo.
Il dirigibile è stato inizialmente sviluppato per l’esercito USA. Quando il programma è stato cancellato nel 2013, è stato riportato nel Regno Unito, convertito per uso civile e denominato Airlander 10. È stato infine ritirato a gennaio 2019 dopo sette voli di prova.
“I nostri voli hanno dimostrato al mondo esterno che l’Airlander è reale”, dice Nick Allman, direttore operativo di HAV. “Fino ad allora, il rischio era che le persone lo guardassero e pensassero che fosse solo un prodotto di fantasia.”
C’è una “nicchia” che potrebbe diventare profittevole e giustificare il ritorno commerciale dei dirigibili per il trasporto passeggeri. È una tipologia di clienti che impiegherebbero volentieri un po’ di tempo e denaro in più per arrivare a destinazione, ma con poche emissioni.
I dirigibili “moderni” producono meno inquinamento di un aereo convenzionale: HAV ha ricevuto dal governo fondi per oltre 1 milione di euro per azzerarlo del tutto con un sistema di propulsione elettrica.
Dirigibili per sollevamento pesi
Nonostante le sue enormi dimensioni, Airlander 10 è ancora relativamente piccolo. I clienti che necessiterebbero di utilizzare l’Airlander per sollevare carichi pesanti preferiranno l’Airlander 50 più grande, già progettato. Eppure è proprio questo mercato che i rivali pensano sia la migliore opportunità per il dirigibile.
La Skunk Works di Lockheed Martin a Palmdale, in California, un tempo famosa per gli aerei da ricognizione Blackbird U-2 e SR-71, potrebbe presto esserlo per qualcos’altro: dirigibili. Il programma di dirigibile ibrido del gigante aerospaziale americano è previsto lì.
Lanciato al Paris Air Show nel 2015, LMH-1 è simile per dimensioni e forma all’Airlander. Come i suoi rivali britannici, Lockheed ha inizialmente costruito una demo virtuale per mostrare il concept, ma – a differenza di HAV – sono ancora alle prime fasi di sviluppo del prototipo. Forse i disegni dei dirigibili di “queste oscure materie” sono più avanti di loro. Quando Lockheed avrà ricevuto ordini a due cifre per il suo dirigibile apriranno la loro bella fabbrica.
“La domanda viene creata quando i clienti hanno esigenze insoddisfatte”, afferma Robert Boyd, responsabile del programma di Lockheed. “Abbiamo identificato la necessità di una soluzione sicura e sostenibile in grado di consegnare carichi pesanti e personale a comunità remote che non dispongono di alcuna infrastruttura.”
“I dirigibili possono svolgere numerose missioni che vanno dagli aiuti umanitari all’estrazione di risorse naturali fino alle operazioni di carico pesante. È anche possibile che una volta che i dirigibili entrino nel mercato, possano essere scoperti altri usi. In questo caso, il cielo non è il limite. “
La balena volante
Il dirigibile dalla forma di una balena blu è noto con il nome (poco accattivante) di LCA60T. È la creazione della ben finanziata e ambiziosa start-up Flying Whales con sede a Parigi, fondata da Sébastien Bougon. Flying Whales ha un impressionante elenco di azionisti che comprende i governi di Francia, Cina e Quebec. Il 25% del business è di proprietà della China Aviation Industry General Aircraft Co Ltd (Caiga), che ha la reputazione di perseguire aggressivamente nuove tecnologie.
Flying Whales vuol fare le cose in modo diverso. Ha raccolto oltre 320 milioni di euro per produrre il dirigibile a Bordeaux, in Francia, vicino a Montreal, in Canada e a Jingmen, in Cina. Soprattutto, ha firmato un memorandum d’intesa con un importante operatore di aeroporti internazionali per costruire 150 basi di dirigibili in tutto il mondo.
“Abbiamo analizzato molti dei vecchi progetti di dirigibili in modo da poter imparare da loro”, afferma Michèle Renaud, responsabile delle operazioni di Flying Whales. “Volevamo trasportare 60 tonnellate di carico utile e disporre di un potente sistema di propulsione, e per farlo hai bisogno di qualcosa di forte.”
“Avremo la nostra società operativa perché ci sono molte volte in cui qualcuno avrà bisogno di un dirigibile. Ad esempio in una situazione di disastro umanitario ma avrà bisogno di ulteriore supporto tecnico da parte di persone che sanno come gestirla.”
C’era sempre un elemento di verità anche nella Oxford alternativa di Pullman vista in “Queste oscure materie”. Ora la sua fantasia potrebbe diventare realtà.
C’è una vecchia fotografia del 1913 di un dirigibile a terra a University Parks, Oxford, circondato da curiosi spettatori. Nel 1930, l’enorme dirigibile britannico R100 si librò sopra il centro di Oxford e fece fermare la città. Nel 2007, un imprenditore locale ha proposto un servizio di dirigibile commerciale in grado di collegare Oxford a Cambridge in un’ora.
Il mondo non era pronto per la visione a basse emissioni di carbonio di Stewart nel 2007, nè per i mondi paralleli di (l’ho già detto?) “Queste oscure materie”.