Una delle definizioni canoniche delle piante è che esse sono essenzialmente “eliotropiche”. Questo significa che le piante tendono a orientarsi verso la luce del sole per catturare i preziosi raggi che sono assolutamente cruciali per la loro vita.
Sfortunatamente però non possono certo strapparsi da sole dalle radici e farsi una passeggiata verso la luce quando vengono completamente coperte dall’ombra, o lasciate in un vaso a marcire al buio. Almeno fino all’arrivo di Hexa.
È qui che entra in scena Sun Tianqi, un ricercatore che lavora nel campo della robotica, delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale. Sun (nomen omen, dicevano i latini) è il fondatore di Vincross, la società che un anno fa ha creato Hexa.
Hexa, il vaso che si porta in giro le piante
Come dice Tianqi in un post sul suo droide che si muove da solo in cerca della benefica luce, “con una base robotica che le porta in giro, le piante possono sperimentare mobilità e interazione”.
E la piccola Hexa fa proprio questo: è un vaso robot provvisto di zampe, che si sposta verso la luce del sole per mantenere in buona salute il fortunato vegetale che ha piantato addosso.
Quando si dice “avere un buon rapporto con la Natura”
Trovo il progetto davvero adorabile. Un modo per avvicinare le piante ai bambini, e in generale alle persone. Un meccanismo che “animalizza” i vegetali non sarà il massimo sul piano etico, ma su quello didattico può dire la sua.
D’altronde lo dice anche lo stesso creatore del droide: “Spero che il progetto Hexa possa ispirare la relazione tra tecnologia e impostazioni predefinite naturali”.
Non avete mai giocato così con una pianta
Non solo Hexa può spostarsi verso la luce del sole quando necessario, ma esegue anche una danza carina (o inizia a fare i capricci) quando deve essere annaffiato.
Il robot può anche “giocare” con gli umani, e mettersi da solo all’ombra quando ha bisogno di raffreddare la temperatura.