La ricerca dell’eterna giovinezza non è mai stata così laboriosa. Dalle star di Silicon Valley ai centri ricerche del mondo è tutto un fiorire di lozioni, integratori, sieri e diete. In questa mischia c’è una sostanza che sta portando a segno parecchi colpi.
La rapamicina, un farmaco approvato dalla FDA normalmente utilizzato per prevenire il rigetto di organi dopo un intervento chirurgico di trapianto, ha mostrato grandi capacità contro l’invecchiamento.
L’ultimo rilievo è che la rapamicina può rallentare anche l’invecchiamento della pelle umana, secondo uno studio condotto dai ricercatori del Drexel University College of Medicine appena pubblicato su Geroscience.
Tutti gli studi scientifici di base già svolti avevano mostrato la capacità del farmaco di rallentare l’invecchiamento in topi, mosche e vermi, ma questo è il primo a mostrare effetti sull’invecchiamento nei tessuti umani.
Somministrata per via topica, la rapamicina riduce ogni segno di invecchiamento.
I cambiamenti sono rilevanti e includono la diminuzione delle rughe, il rilassamento del tono della pelle e un aspetto più uniforme.
“In un periodo di continua ricerca di modi per vivere più a lungo, vediamo crescere il potenziale crescente di questo farmaco”, afferma Christian Sell, professore associato di Biochimica e Biologia Molecolare presso il College of Medicine.
“Considerate la pelle umana. È un organismo complesso con cellule immunitarie, nervose, staminali. Puoi imparare molto sulla biologia di un farmaco e sui processi di invecchiamento guardando la pelle.”
Lo studio
Nell’attuale studio condotto da Drexel, 13 partecipanti di età superiore ai 40 anni hanno applicato la crema di rapamicina ogni 1-2 giorni da un lato e un placebo dall’altro per otto mesi.
I ricercatori hanno esaminato i soggetti dopo due, quattro, sei e otto mesi, e hanno effettuato anche biopsie ed esami del sangue.
Dopo otto mesi, la maggior parte delle parti trattate con rapamicina ha mostrato un aumento delle proteine di collagene e livelli decisamente più bassi di proteina p16, un indicatore chiave dell’invecchiamento cellulare della pelle.
La pelle con livelli più bassi di p16 ha meno cellule senescenti, che sono associate alle rughe della pelle.
Pelle più giovane, elastica, resistente
E non è solo una questione cosmetica: livelli più alti di p16 possono portare all’atrofia cutanea, una condizione comune negli anziani, che è associata a una pelle fragile che si lacera facilmente, rallenta la guarigione dopo i tagli e aumenta il rischio di infezione o complicanze dopo un infortunio.
Qual è il ruolo della rapamicina nel ringiovanimento dei tessuti?
La rapamicina blocca il “bersaglio della rapamicina” (TOR), una proteina che funge da mediatore nel metabolismo, nella crescita e nell’invecchiamento delle cellule umane.
La capacità della rapamicina di migliorare la salute umana oltre l’apparenza esteriore è ulteriormente messa in risalto quando si guarda più in profondità alla proteina p16, che è una risposta allo stress che le cellule umane subiscono quando danneggiate, ma è anche un modo per prevenire il cancro. La risposta di queste cellule alla rapamicina aiuta a prevenire il tumore, perché la rapamicina rallenta il processo del ciclo cellulare.
“Quando le cellule invecchiano, diventano dannose e creano infiammazione”, dice Sell. Tenendo a bada l’infiammazione, teniamo a bada anche conseguenze peggiori.
Oltre al suo attuale utilizzo per prevenire il rigetto degli organi, la rapamicina è attualmente prescritta (a dosi più elevate rispetto a quelle utilizzate nello studio attuale) come farmaco anticancro e per il trattamento di una rara malattia polmonare, la linfangioleiomiomatosi.
L’attuale studio Drexel conferma che à basse dosi la rapamicina ha una “seconda identità” come quella di un supereroe. Gli studi puntano anche alla sua capacità di aumentare la durata della vita umana o migliorare le prestazioni umane.
Rapamicina, un mondo tutto da scoprire
La rapamicina (scoperta per la prima volta negli anni ’70 nei batteri trovati nel suolo dell’isola di Pasqua) riduce anche lo stress nelle cellule attaccando i radicali liberi.
I ricercatori osservano che, poiché si tratta di ricerche iniziali, rimangono ancora molte domande su come sfruttare questo farmaco.
Studi futuri esamineranno come applicare la rapamicina in contesti clinici e trovare applicazioni in altre malattie.
Riferimenti
Christina Lee Chung, Ibiyonu Lawrence, Melissa Hoffman, Dareen Elgindi, Kumar Nadhan, Manali Potnis, Annie Jin, Catlin Sershon, Rhonda Binnebose, Antonello Lorenzini, Christian Sell. “Topical rapamycin reduces markers of senescence and aging in human skin: an exploratory, prospective, randomized trial.” – GeroScience, 2019; DOI: 10.1007 / s11357-019-00113-y