Black Mirror è una serie tv che presenta sempre prospettive e finestre sul nostro futuro, specie in relazione alla tecnologia. Di solito le storie prendono una piega oscura, e vengono proposte sempre in modo eccentrico e originale. Playtest, se lo avete visto ne converrete, è uno di quegli episodi che sembrano pura fantascienza. O quasi.
Playtest parla di un ragazzo di nome Cooper che trova lavoro come tester per una società di software specializzata in giochi horror di sopravvivenza. Gli chiedono di provare una nuova tecnologia AR che trasforma la realtà nell’esperienza più terrificante possibile, in base alle risposte dell’utente. Ne seguono eventi apparentemente reali e terrificanti che, sconosciuti a Cooper, sono illusioni create da questa speciale “console”.
La tecnologia VR / AR non è ancora abbastanza coinvolgente per ricreare un’esperienza potente come quella vista in Playtest , ma una tuta aptica full body potrebbe cambiare le carte in tavola. Si chiama Teslasuit.
Il futuro è immersivo
Utilizzando il feedback tattile, Teslasuit può imitare nella Realtà Virtuale sensazioni come urtare un muro, toccare un oggetto o colpire con un pugno. Dal tonfo pungente delle gocce di pioggia alle ondate crescenti di elettricità statica, Teslasuit può dare vita “fisica” ai mondi virtuali.
Non è tutto: motion capture e biometria sono funzionalità presenti e possono rendere vero ciò che era fantascienza da serie tv solo due anni fa.
La motion capture rivela come una persona si muove e risponde al proprio ambiente, mentre i dati biometrici rivelano la frequenza cardiaca attuale, i livelli di stress e lo stato mentale ed emotivo. C’è perfino il controllo del clima che può regolare la temperatura all’interno della tuta.
I dati incontrano l’AI
La parte più importante di questo sistema è proprio la biometria: il co-fondatore di Teslasuit Dimitri Mikhalchuk ha spiegato che i dati biometrici raccolti dalla tuta possono determinare se l’utente non è interessato, stanco, nervoso, stressato o spaventato. Questo è il tipo di informazioni che possono essere utilizzate in realtà virtuali o aumentate in risposta allo stato fisico e mentale di chi adopera il sistema.
Mikhalchuk prevede che il Teslasuit venga usata esattamente così nel prossimo futuro. Ma spetta agli sviluppatori di giochi accettare la sfida.
“Questo è molto importante per l’industria del gioco. In futuro, quando arriveremo al mercato degli utenti finali, saremo in grado di offrire molti sensori di dati che gli sviluppatori possono elaborare, affinché l’AI stessa adegui il gioco al giocatore “, ha spiegato Mikhalchuk. “Potremmo eseguire finali alternativi, scenari alternativi e ritagliare ogni esperienza di gioco sul carattere di chi gioca (pauroso, tranquillo, determinato, annoiato ecc.) Teslasuit fornirebbe effettivamente al computer la conoscenza di come la persona si sente in quel determinato ambiente.”