La Russia ha appena introdotto una legge per cercare di disconnettere la sua Internet dal resto del mondo.
Ieri è entrata in vigore in Russia una controversa legge che le conferisce la facoltà di disconnettere la parte di Internet russa dal resto del mondo. Per gli esperti è un terribile precedente che può portare a maggior censura in rete.
Il Cremlino afferma che la legge “Internet sovrana”, che il presidente Vladimir Putin aveva firmato nel maggio scorso, è una misura di sicurezza per proteggere la Russia in caso di un’emergenza o una minaccia straniera come un attacco informatico. La legge consentirà a Mosca di rafforzare il controllo sulla propria area Internet convogliando il traffico web attraverso infrastrutture controllate dallo stato e creando un sistema nazionale di nomi di dominio.
In teoria, la misura consentirebbe alla Russia di gestire le proprie reti interne che potrebbero funzionare indipendentemente dal resto del Web.
Gli esperti dubitano che una tale mossa sia tecnicamente possibile e affermano che la legge è, invece, un tentativo da parte del governo russo di censurare le informazioni online.
“Per essere in grado di gestire il flusso di informazioni a loro favore, devono disporre di un sistema che possa intercettarle in anticipo”, ha dichiarato Sergey Sanovich del Center for Information Technology Policy dell’Università di Princeton.
Le proteste
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la misura già all’inizio di quest’anno per provare a scongiurarne l’adozione. I sostenitori dei diritti umani sono certi che la legge sia una chiara minaccia alla libertà di parola e di informazione.
“Questa legge pretende di fornire una base giuridica per la sorveglianza di massa attraverso l’internet russa”, ha detto Human Rights Watch in un post sul suo blog ufficiale.
I dubbi sulla riuscita
Creare una “cortina di ferro online” non è comunque così facile come sembra. Putin ha già intrapreso una serie di altri passaggi per cercare di frenare le libertà online, come vietare il servizio di messaggistica crittografata Telegram, ma molti di questi tentativi si sono rivelati senza successo.
La difficoltà di “staccare” la propria internet è data dal fatto che a differenza del Grande Firewall cinese, costruito su una stretta concentrazione di operatori di rete gestiti dallo stato, la Russia ha permesso alla sua Internet di svilupparsi liberamente negli ultimi tre decenni. Annullare le connessioni di rete globali è un’operazione piuttosto ardua.
L’applicazione pratica della legge finirà per rendere più inaffidabile la Rete per gli utenti russi, ma aldilà di questo il segnale è davvero pessimo.
Nel giugno scorso vi ho parlato di “Splinternet,” il silenzioso processo che potrebbe rendere la rete globale uno “spezzatino” di Internet locali.