Le tensioni in Medio Oriente sono ancora alte, ma c’è una piccola notizia che proietta una speranza sul futuro. Sono stati appena svelati i piani di un nuovo massiccio complesso interreligioso ad Abu Dhabi, che comprende una moschea, una chiesa e una sinagoga.
La struttura, chiamata Abrahamic Family House, sarà situata sull’isola di Saadiyat nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, proprio accanto al nuovo Louvre Abu Dhabi. Abramo è considerato un santo profeta in tutte e tre le religioni.
L’iniziativa segue lo storico viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti a febbraio 2019: è stata la prima volta che un pontefice ha visitato la penisola arabica.
Mentre era lì, Bergoglio ha incontrato Ahmed el-Tayeb, il Grande Imam di al-Azhar, per discutere dell’armonia interreligiosa nel mondo arabo e in tutto il mondo.
I due hanno poi pubblicato un manifesto congiunto, “A Document on Human Fraternity for World Peace and Living Together”, che ha esortato i leader politici e le persone influenti a “lavorare strenuamente per diffondere la cultura della tolleranza e della convivenza pacifica”.
Lo sceicco Mohamed bin Zayed, principe ereditario di Abu Dhabi, ha commemorato lo storico incontro ordinando la costruzione di un edificio dedicato all’armonia interreligiosa.
“Il nuovo punto di riferimento simboleggerà lo stato di coesistenza e fraternità umana tra persone di varie etnie, nazionalità e culto negli Emirati Arabi Uniti”, secondo quanto dichiarato dall’agenzia di stampa governativa Wam.
La Abrahamic Family House dovrebbe essere completata nel 2022.
Lo sceicco Zayed e lo sceicco Mohammed bin Rashid, sovrano di Dubai, hanno già posato la prima pietra. Il 20 settembre, i progetti iniziali per il complesso sono stati presentati in occasione di un evento presso la Biblioteca pubblica di New York, nel centro di Manhattan.
La società britannica Adjaye Associates ha vinto il contratto per la progettazione della Abrahamic Family House, che consisterà in tre grandi edifici disposti intorno a un giardino centrale, sotto il quale ci saranno un museo e un centro educativo. Sarà un nuovo, incredibile complesso architettonico del futuro, come quelli che stiamo vedendo nascere ovunque nel mondo.
Abrahamic family house, il Design. Unità nella diversità
“Ci siamo orientati su potenti forme geometriche, tre cubi non allineati, ognuno di essi ha orientamenti diversi”, ha detto Sir David Adjaye.
Ognuno dei tre edifici ha una sagoma simile, ma le facciate hanno un diverso design architettonico e dettagli che comunicano sia le origini condivise delle tre religioni che le loro differenze culturali e storiche.
Adjaye, che ha anche progettato il Centro Nobel per la Pace a Oslo e il Museo Nazionale di Storia Afroamericana a Washington DC, afferma di aver visto il giardino “come una potente metafora, uno spazio sicuro in cui comunità, comunioni e civiltà si uniscono”.
La moschea sarà orientata verso la Mecca, il bema della sinagoga guarderà a Gerusalemme e l’altare della Chiesa punterà al sorgere del sole, verso est.
Ogni edificio avrà il proprio accesso individuale, ma il terreno si inclinerà in un podio al centro, permettendo ai visitatori del giardino di vedere tutti e tre gli edifici.
Emirati Arabi: luci, ombre e sforzi interreligiosi
Gli Emirati Arabi stanno provando a modernizzarsi lavorando per presentare un’immagine di tolleranza religiosa. Ci sono ancora aspetti controversi e in qualche modo contraddittori. Ad esempio, la legge della Sharia è scritta nel codice legale della nazione e la pratica delle altre religioni non è penalizzata, ma l’apostasia (il tentativo di convertire un musulmano in un’altra religione) è un crimine.
Il recente afflusso di lavoratori per lavorare ai numerosi progetti di costruzione e ospitalità del paese ha rapidamente aumentato la diversità religiosa. Ci sono centinaia di migliaia di cristiani che risiedono ora nella nazione a maggioranza musulmana. Gli Emirati hanno anche una piccola popolazione ebraica, che conta alcune migliaia di persone.