I visori del futuro troveranno posto in tutti i tipi di potenziali applicazioni, lenti a contatto elettroniche e specchi interattivi in primi.
Uno sviluppo interessante riguarderà i cosiddetti “parabrezza in realtà aumentata”, vetri che sostituiranno del tutto quelli presenti sulle auto. Sovrapporranno qualsiasi tipo di grafica e animazioni sulla vista sulla visuale frontale del conducente. E in tempi di veicoli autonomi potranno persino fungere da schermo cinematografico per i passeggeri. È la proposta di Futurus.
Futurus, società con sede a Pechino, crede che le auto del prossimo futuro saranno dotate di parabrezza in realtà aumentata, e afferma di essere pronta a presentare al CES 2020 di gennaio la tecnologia di proiezione che renderà possibile tutto ciò.
Occhio vigile e preciso
Offrendo un campo visivo fino a 60 gradi e un’alta luminanza fino a 15.000, questi display potrebbero essere utilizzati per evidenziare i pericoli rilevati dai sistemi dell’auto. Non solo: sarebbero in grado di illuminare le corsie, mostrare le indicazioni del navigatore direttamente sulla vista del conducente e persino sostituire la schermata di infotainment come interfaccia principale per la connettività di telefoni e media.
Futurus afferma che il parabrezza in realtà aumentata potrebbe fungere da schermo di intrattenimento gigante per i passeggeri. Le aree del vetro sarebbero ovviamente posizionate in modo da non distrarre il conducente (ho i miei dubbi e non lo so).
L’assistente sale a bordo e fa gli onori di casa
Il parabrezza in realtà aumentata potrebbe anche portare, come in queste foto di mockup, alla proiezione di piccoli avatar di supporto per personificare i sistemi di assistenza vocale in auto. La tua Panda avrà un piccolo Rovazzi (o Chiambretti, a scelta) a farti compagnia. “Sembra che tu stia provando a schiantarti contro quel muro. Desideri un aiuto?”.
Opportunità e rischi del parabrezza in realtà aumentata
La capacità di riempire l’intero parabrezza con frizzi e lazzi può aumentare le informazioni per la sicurezza, afferma Futurus.
Io dico che naturalmente potrebbe anche essere una responsabilità enorme. In quel caso si passa da realtà aumentata ad incubo aumentato come nulla fosse. Ad esempio se il sistema si blocca e tira fuori uno schermo blu mentre sei impegnato in un sorpasso sull’autostrada, ma immagino che l’ipotesi sia esclusa.
Certo che è un bel vantaggio poter evidenziare potenziali pericoli e pedoni, ma sarebbe molto meglio che fosse preciso al 99,999% o potrebbe nascondere altri pedoni non rilevati.
Di certo non vorrei mai scrivere un articolo per raccontare di quella tecnologia fallita a causa di una disgrazia nella quale si fatica anche a distinguere le colpe del conducente da quelle del sistema.
Futurus dice che “non può divulgare” ora i nomi dei “produttori di automobili più famosi al mondo” con cui sta lavorando per “portare questo prodotto nella produzione di massa”.