In mezzo al mare sconfinato di macchinette automatiche, se siete fortunati, ce n’è qualcuna che a prima vista non fa differenza, ma in realtà è progettata per offrire molto più di uno spuntino o una bibita.
Queste “macchine per dare”, o sarebbe bene chiamarle “distributori automatici di doni” consentono alle persone di donare oggetti essenziali a enti di beneficenza locali e internazionali con un semplice tocco della propria carta. Sono il futuro della solidarietà? Ecco il caso #LightTheWorld.
Invece di erogare snack e succhi di frutta le macchine offrono una vasta varietà di opzioni di beneficenza. Si può donare una dozzina di pasti al più vicino rifugio per senzatetto; fornire libri di testo a una scuola svantaggiata. Persino regalare un paio di galline a una famiglia.
Attualmente ci sono solo dieci di questi distributori automatici di doni funzionanti nel mondo.
Quello nella foto che accompagna l’articolo è stato presentato appena la settimana scorsa nella città di Denver, in Colorado. Sarà presente nella frequentata Writer’s Square, una piazza del centro cittadino, fino al 1 gennaio (perché non oltre?).
#LightTheWorld
I distributori automatici di doni ai bisognosi sono un’iniziativa lanciata da un ente religioso, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Fanno parte della loro campagna #LightTheWorld, che ha lo scopo di incoraggiare le persone a dare aiuto concreto durante le festività natalizie.
Altre macchine sono state posizionate un po’ qua e là nel mondo: anche alle Hawaii, a Londra e nelle Filippine.
“Questi distributori automatici di doni sono un esempio delle grandi cose che possono accadere quando molte persone decidono di fare un piccolo passo,” , dice Sorella Bonnie H. Cordon, che fa parte dell’organizzazione. “Questo è ciò che significa ‘Light The World’: accendere il mondo una persona per volta. Quando ognuno di noi dà ciò che può offrire, la nostra piccola luce si aggiunge a un grande bagliore di speranza.”
Un trend in crescita. L’automazione sarà il futuro della solidarietà
Questo è il terzo anno di vita per le “Giving Machines”. L’anno scorso i distributori automatici di doni hanno raccolto oltre 2 milioni di euro per enti di beneficenza locali e globali. Le donazioni totali per il 2019 saranno continuamente aggiornate per tutta la stagione e saranno disponibili sul sito web di #LightTheWorld.
Non sarà un caso isolato. Da tempo abbiamo la possibilità di donare piccole quantità di denaro dai nostri sportelli bancomat per enti come Telethon o emergenze come quella del terremoto in Abruzzo.
Si tratta delle fasi embrionali di un futuro della solidarietà fatto di automazione sempre più spinta. Il dominio dell’intelligenza artificiale potrà dire la sua anche su questo tema, e non è difficile immaginare prima o poi la nascita di una startup che permetta di gestire il proprio “buon cuore” in modo automatico. Magari facendoci scegliere quanto donare ogni anno e affidando ad una AI il recupero dei centesimi di resto dalle transazioni, per raggiungere quella cifra senza neanche accorgercene.
Per gli entusiasti sarà un’opportunità di moltiplicare gli aiuti. Per gli scettici sarà solo un’occasione di guadagno per le aziende, e poco o nulla diventerà un concreto sostegno. Per i romantici, anche l’aiuto perderà di significato se non ti permette di esercitare empatia. Per i pragmatici, infine, ciò che conta sarà aiutare, e parlano i risultati.