Comunemente noto come “sale stradale”, il cloruro di sodio che è comunemente usato per scongelare le strade in caso di neve è dannoso per l’ambiente.
Se da un lato provvede alla viabilità, dall’altro il sale scongelante corrode sia il fondo di asfalto che gli stessi metalli dei veicoli e dei guard-rail.
Presto potrebbe esserci un’alternativa molto più gentile per la natura. Ce la offrono le bucce dell’uva.
Un team formato dal professor Xianming Shi e il suo studente Mehdi Onari Valle, scienziati presso l’Università di Washington, ha iniziato a sviluppare un processo speciale. Sfruttando la naturale fermentazione del frutto, questo composto “all’uva” non produce scorie dannose all’ambiente ma fa lo stesso ottimo lavoro del miglior sale. Anzi.
Più efficace del sale scongelante
Il team ha testato lo scongelante ottenuto dalle bucce d’uva e ha registrato prestazioni decisamente migliori (e più rapide) di quelle dei prodotti basati sul cloruro di sodio.
Pochissimi danni a cemento ed asfalto, nessun rischio ambientale per le falde acquifere, mentre la vita marina non ne giova (come per altri prodotti simili, l’ossigeno immesso nell’acqua può dare problemi alla fauna acquatica).
Non solo uva
Le regioni che coltivano con più profitto l’uva sono in genere più calde e non richiedono scongelante, il che non depone per un’adozione del prodotto con la filosofia del “chilometro zero”.
Quello sviluppato dai due ricercatori però è un processo, e potrebbe essere applicato anche su altri tipi di frutta per ottenere prodotti simili o addirittura migliori.
In fase di studio ci sono attualmente scongelanti a base di foglie di peonia, di barbabietola da zucchero, da soffioni (!!!) e scarti di produzione delle mele. Sull’ultima materia prima posso dire già in anticipo quale varietà non sarà mai usata: la Cosmic Crisp, che dura un intero anno prima di marcire.
Per questo la ricerca dei due accademici è un passo importante nella giusta direzione della soluzione di un piccolo, grande problema.