Il concetto di “responsività” in epoca moderna è spesso associato al mondo del web design. Si definisce “responsiva” una architettura web in grado di adattarsi alle dimensioni dei vari supporti. Per intenderci, un sito “responsivo” avrà una forma su un pc desktop ed un’altra forma su un cellulare.
Oggi il concetto esce dai monitor degli studi di webdesign ed entra in casa, anzi: in cucina. È il caso di Tulèr, la prima cucina responsiva del mondo. Un oggetto (ambiente?) che è un punto di incontro perfetto tra arte ed intelligenza. Tulèr è una collaborazione tra lo studio Tipic Design e il laboratorio di ricerca Offmat, che sembra fatto apposta per fare bella mostra di sé nella smart home del futuro.
Il risultato finale è un modulo che sembra uscire dritto da un film di fantascienza, o da un cartone animato dei Jetsons. Ne ricavo una sensazione di lusso intrigante, intuitivo e invisibile: e non esiterei a definirlo un capolavoro minimalista.
Non è mica una cucina, veh. È praticamente un’interfaccia utente :D Tulèr è tutto in pietra sintetica, un materiale nelle cui cavità viene integrata della tecnologia modulare. Come un PC, si possono aggiungere o togliere a piacimento moduli e funzioni, dando agli utenti il controllo completo dei gesti sugli elementi della cucina.
Tipo? Una bilancia da appoggio, un cassetto automatico che si apre con un semplice gesto della mano, diversi tipi di piani cottura a induzione integrati nel piano del tavolo, un caricabatterie per dispositivi wireless. Chi più ne ha più ne metta.
L’elemento wow per un vecchio nerd come me è il lavandino invisibile. Tulér è anche la prima cucina ad incorporare sistemi che funzionano con gesture. Questo lavandino inizia a filo con il piano di lavoro, ma si ritrae per formare un bacino, e sale quando non ci serve più il lavandino. Basta un gesto, come con un cellulare. Sennò che cucina responsiva sarebbe? Stesso discorso per il rubinetto, che viene attivato o disattivato dal movimento dell’utente.