Dopo la soap opera sulle violazioni della privacy e gli scandali dei dati ceduti, Facebook non solo adesso ha un problema di fiducia, ma si trova coinvolto in 4 distinte indagini dell’Antitrust USA. Dire che ha avuto brutti colpi dai quali potrebbe non riprendersi mai potrebbe non essere una cosa peregrina.
Non ci girerò intorno: il prossimo anno potrebbe essere il peggiore di tutti per Facebook. Però. Però. Sulla base dei recenti fatti, posso fare alcune ipotesi su cosa c’è in serbo per Zuckerberg. Spoiler: non penso che tutti i suoi problemi scompaiano presto, ma ciò non significa che Facebook resterà al palo l’anno venturo. Al contrario, i rumors suggeriscono che ha molti progetti in cantiere. Ecco quali saranno le novità di Facebook nel 2020, nel bene e nel male.
Messaggistica unificata
Cominciamo con le tre app che usi di più: Facebook ha annunciato ad inizio 2019 che integrerà Messenger, WhatsApp e Instagram. Sta creando un’unica piattaforma di messaggistica per tutti e tre. Sebbene ogni servizio esisterà ancora come app autonoma, saremo in grado di inviare (ad esempio) messaggi da Messenger a utenti WhatsApp che non dispongono di un account Facebook.
Questa mossa potrebbe rendere difficile smembrare l’azienda di Menlo Park per le agenzie di regolamentazione USA come la Federal Trade Commission. La FTC potrebbe quindi tentare di impedire l’integrazione delle app, agitando violazioni al principio di concorrenza. Il Wall Street Journal ha affermato che un’ingiunzione potrebbe arrivare molto presto, addirittura entro gennaio 2020. Questo lascia supporre che l’agenzia sia interessata a intraprendere azioni antitrust davvero aggressive contro Facebook.
Non mi stupirebbe: solo 5 mesi fa la FTC ha emesso contro Facebook la sua più grande multa di sempre. Un accordo da oltre 5 miliardi di dollari.
Facebook OS
Secondo quanto riferito, Facebook sta sviluppando il proprio sistema operativo per dare una spinta ancora più seria all’hardware.
Presumibilmente destinato a funzionare su dispositivi come i futuri prodotti di videochat Portal, l’intero sforzo sembra essere quello di ridurre la dipendenza di Facebook da Google.
Attualmente tutti i dispositivi Facebook Portal e persino i dispositivi Oculus VR di proprietà di Facebook utilizzano Android per funzionare.
Secondo il sito The Information, questo progetto è guidato da Mark Lucovsky, esperto di Microsoft che sviluppò Windows NT. So anche (sempre con fonte The Information) che Facebook starebbe lavorando a chip personalizzati. Mettete tutto insieme e capirete perché Facebook potrebbe sviluppare e persino lanciare nuovi dispositivi nel 2020, con chip e sistema operativo propri.
Nuovi Portal
Dato il punto precedente, se davvero Facebook sviluppa il proprio OS e chip personalizzati per dispositivi, non è impossibile immaginare il lancio di nuovi dispositivi a marchio Portal nel corso del 2020.
Assistente vocale
Facebook lavora anche al proprio assistente vocale intelligente per competere con Alexa di Amazon, Siri di Apple e Google Assistant. Secondo CNBC, l’assistente è stato sviluppato dalla stessa divisione che lavora su progetti a lungo termine, come i prodotti Oculus. Il modo esatto in cui verrà utilizzato questo assistente non è stato ancora rivelato. Probabilmente verrà installato sui Portal e forse sulle cuffie Oculus.
Giochi cloud
Facebook potrebbe entrare nel sempre più affollato mercato del cloud gaming, dopo aver recentemente confermato l’acquisto del servizio spagnolo PlayGiga. L’acquisizione è stata annunciata dalla divisione giochi di Facebook, ed è indicativo di un desiderio dell’enorme social network di aumentare la sua presenza nel mondo dei giochi. Facebook stesso non commenta cosa farà con PlayGiga, ovviamente.
L’annuncio dell’acquisizione fatto dalla stessa PlayGiga contiene tuttavia un indizio.
Il suo sito web dice che continuerà a “lavorare nel cloud gaming, ora con una nuova missione”. Questo, ovviamente, indica che lavorerà a giochi cloud su Facebook. Questo può voler dire che Facebook svilupperà il proprio servizio di cloud gaming nel 2020 per concorrere con Google Stadia e Project xCloud di Microsoft? Meno probabile, ma non impossibile.
Guerra con l’Antitrust
Dozzine di procuratori generali si sono recentemente uniti a un’indagine antitrust su Facebook. L’ufficio del procuratore generale di New York sta conducendo dallo scorso mese indagini in molti stati tranne (curiosamente) la California, proprio dove ha sede Facebook.
Facebook affrontando indagini antitrust anche a livello federale. Il dipartimento di giustizia e la Federal Trade Commission stanno entrambi indagando sulla società, in particolare su possibili violazioni nelle acquisizioni di Facebook, Instagram e WhatsApp. Sospetto che nel 2020 ci saranno importanti sviluppi di queste indagini.
Facebook Libra
Oserei dire che questa potrebbe essere stata la dichiarazione della guerra che minaccia di distruggere Facebook. Sembra che la criptovaluta globale Libra nascerà già quasi morta.
Visa, Mastercard, eBay, Stripe, PayPal e Mercado Pago hanno recentemente annunciato di lasciare l’Associazione Libra, e lo hanno fatto in modo studiato alla vigilia della prima riunione dell’Associazione. Ciò significa che Libra non avrà un operatore di pagamenti negli USA, e questo significa un mare di guai, aldilà delle critiche (che ho mosso anch’io fin dal primo giorno).
Ciò detto, il capo dell’Associazione Libra, Dante Disparte, ha già affermato che il team Libra andrà avanti e “continuerà a costruire una forte associazione” con le principali aziende e organizzazioni del mondo. Anche qui ci saranno sviluppi in ogni caso, anche nel primo semestre 2020.
Violazioni di sicurezza e Cyber attacchi
Facebook ha avuto diversi incidenti di sicurezza negli ultimi anni, danneggiando gravemente la fiducia dei consumatori nell’azienda.
Proprio lo scorso ottobre, ad esempio, ha scoperto che degli hacker avevano sfruttato una vulnerabilità nel suo codice. Gli hacker hanno avuto accesso ai dettagli di 14 milioni di profili utente, inclusi nomi utente, relazioni, religione, città natale, città attuale, data di nascita, dispositivi usati per accedere a Facebook, gli ultimi 10 luoghi in cui sono stati registrati o taggati, e le ultime 15 ricerche.
Sulla base della scala e della frequenza di questi tipi di incidenti di sicurezza, non c’è motivo di credere che Facebook sarà immune da attacchi nel 2020.