Ed è stato risolto anche l’annoso problema di piegare e riporre le magliette dopo le prove.
L’azienda giapponese di abbigliamento Uniqlo si avvicina alla piena automazione nel suo megastore “di bandiera” a Tokyo.
Secondo un nuovo rapporto del Financial Times la casa madre di Uniqlo, Fast Retailing, ha stretto una partnership con una startup giapponese che sviluppa robot industriali. Lo scopo è quello di creare un robot a due braccia in grado di raccogliere magliette e confezionarle, un compito che in precedenza poteva essere svolto soltanto da un essere umano.
Si tratta di un’innovazione importante in quanto potrebbe consentire a Uniqlo, che nel suo megastore ha già sostituito il 90% dei suoi dipendenti con robot, di avviare un processo completamente automatizzato.
Mujin, la “mamma” dei robot Uniqlo
Mujin è una startup giapponese che sviluppa robot industriali, che di recente ha focalizzato i suoi sforzi per dotare le sue macchine di capacità speciali. Ad esempio, quella di raccogliere magliette e scatole dall’esposizione al confezionamento, fino all’invio ai clienti.
Uno dei manager Uniqlo nella vendita al dettaglio che si concentra sullo sviluppo della catena di approvvigionamento, ha sottolineato l’importanza di tali innovazioni in Giappone in questo momento.
“Sta diventando estremamente difficile assumere lavoratori: molto più di quanto la gente pensi”, ha detto il vice presidente esecutivo di Fast Retailing Takuya Jimbo. “Dobbiamo essere all’avanguardia e continuare a fare tentativi ed errori perché solo le aziende che possono aggiornare i loro modelli di business possono sopravvivere.”
Jimbo si riferisce a una carenza di manodopera che sta paralizzando il Giappone, dovuta al basso tasso di natalità e al rapido invecchiamento della società. Una carenza che costringe gli anziani a lavorare anche oltre l’età della pensione, aiutandosi con tecnologie come l’esoscheletro.
I dati dell’Istituto nazionale per la popolazione e la sicurezza sociale stimano che la popolazione del Giappone crollerà. Da circa 127 milioni del 2018 a circa 88 milioni entro il 2065.
Dati recenti del Ministero degli affari interni e delle comunicazioni del Giappone indicano inoltre che una persona su cinque in Giappone ha ora più di 70 anni.
Per questo motivo nessuno si preoccupa delle ricadute occupazionali.