I prodotti chimici pericolosi e tossici sono ovunque: nei mobili, sulle pareti e nei nostri piatti. Sostanze nocive da vietare molto prima che arrivino in casa nostra, e che forse troveranno la loro fine durante questo decennio.
Veleni da vietare: in 4 fanno danni per mille.
C’è una crescente consapevolezza del legame tra esposizione a sostanze chimiche e gravi effetti sulla salute, ma le persone non hanno sempre il potere di scegliere ciò che acquistano. Per questo è importante per i governi eliminare a prescindere le peggiori sostanze chimiche dal mercato. Ecco i 4 peggiori veleni da vietare che possiamo e dobbiamo debellare al più presto.
Piombo
Scommettereste che il piombo sia stato già vietato, specie in oggetti cui siamo esposti quotidianamente. Dopotutto, ormai conosciamo da tempo i suoi pericolosi effetti sulla salute. Da decenni i governi hanno preso provvedimenti per ridurre l’esposizione pubblica al piombo, prima eliminando dalle vernici (1961), poi dalla benzina (2002).
Ciò non significa, tuttavia, che ci sia stato un divieto totale di questo metallo tossico che è noto per causare ritardi nell’apprendimento, QI ridotto e funzionalità renale compromessa, tra le altre cose. I tubi installati prima del 2011 possono contenere piombo, così come alcune coperture per tetti. Perfino alcuni mobili. Non c’è un livello sicuro di esposizione per i bambini.
La vernice a base di piombo nelle vecchie case, il terreno contaminato e la polvere sono le principali vie di esposizione nelle case. Abbiamo ancora molta strada da fare.
Amianto
La produzione, la lavorazione e la vendita dell’amianto sono fuori legge in Italia dal 1992. L’industria edilizia ha usato a lungo questo materiale bianco polveroso, che potrebbe ancora nascondersi nelle pareti, per le sue proprietà isolanti e di resistenza al calore. L’amianto causa uno specifico, crudele e raro tipo di cancro: il mesotelioma. Colpisce il torace e l’addome ed è spesso mortale.
Nonostante tutto, ancora persiste in tubi di cemento e rivestimenti dei tetti. Molti prodotti per veicoli contengono ancora amianto, nonché alcune guarnizioni in lamiera utilizzate per l’impianto idraulico. E siamo ancora esposti al residuo amianto lasciato indietro da anni di inattività.
PFAS
I PFAS sono composti chimici industriali utilizzati per rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi. Sono usati nella produzione di molti oggetti di uso quotidiano come padelle di teflon, carta da forno sbiancata, packaging per fast food, abbigliamento reso impermeabile o isolante e lubrificanti. Da almeno 60 anni queste sostanze si diffondono e avvelenano le falde acquifere, acque superficiali e acquedotti del Veneto occidentale ma ormai sono diffusi nel fiume Po e quindi anche nel mare Adriatico.
L’evidenza scientifica sta dimostrando che i PFAS sono cattivi, cattivi, cattivi. Sono collegati a cancro, problemi alla tiroide, infertilità e altro ancora.
Possono restare nell’ambiente per sempre. Possono anche accumularsi nel corpo di una persona.
Formaldeide
Tra i veleni da vietare, questa sostanza chimica è molto più comune di quanto si possa immaginare. In effetti, la formaldeide (un gas incolore e infiammabile con un forte odore che alcuni descrivono come di salamoia) può essere trovata in prodotti in legno che probabilmente si trovano nel tuo salotto, così come altri materiali da costruzione. Tuttavia, le persone possono anche essere esposte alla formaldeide da rilascio a causa di processi industriali, come la combustione di gas naturale.
L’esposizione alla formaldeide può portare ad un maggior rischio di asma, effetti neurologici e potenzialmente cancro. Secondo l’OMS, il 90% del rischio di cancro a causa dell’inquinamento atmosferico può essere attribuito a tre sostanze chimiche: ossido di etilene, cloroprene e formaldeide.
La sostanza è utilizzata in molti settori, dalla medicina all’allevamento come biocida, ma “non vi sono atti nazionali per la regolamentazione delle autorizzazioni in essere”. La formaldeide è stata classificata come cancerogena di categoria B1, con l’indicazione di pericolo H350, cioè può provocare il cancro. Ma per inserirla fra le sostanze che possono essere utilizzate solo se autorizzate dalla Commissione Europea, la condizione “essenziale” è la disponibilità di sostituiti della formaldeide “che, al momento, sono stati individuati solo per alcuni usi.
Dunque, almeno fino ad un decreto annunciato in Italia entro la fine del 2020, siamo esposti a tossine industriali semplicemente perché c’è un cavillo che lo permette.
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