La comunità scientifica ha aggrottato parecchio le ciglia all’ascolto della notizia: d’altra parte il tema non è propriamente facile da accogliere. Signori, la macchina del tempo esiste. Almeno nella mente di uno scienziato.
L’astrofisico Ron Mallett, professore ordinario di fisica dell’Università del Connecticut ha recentemente dichiarato alla CNN di aver scritto un’equazione scientifica che potrebbe servire da base per la futura costruzione di una vera macchina del tempo.
L’accademico ha persino costruito un prototipo di dispositivo per illustrare una componente chiave della sua teoria, ma i colleghi astrofisici di Mallett non sono convinti che la sua macchina del tempo potrà mai realizzarsi. D’altra parte è pur vero che costruire macchine del tempo non è ancora un’abitudine consolidata nella comunità scientifica.
Le macchine del tempo hanno da sempre popolato la fantasia di scienziati, scrittori e appassionati. Da secoli ci chiediamo come costruire un prototipo, e da H.G.Wells alle suggestioni moderne di John Titor, la suggestione di avere qualcuno che sappia come creare una macchina del tempo è sempre maledettamente intrigante.
Come funziona la macchina del tempo teorizzata da Ron Mallett?
Per comprendere la macchina di Ronald Mallett, serve conoscere le basi della teoria della relatività speciale di Albert Einstein, secondo cui il tempo accelera o decelera a seconda della velocità con cui si muove un oggetto.
Basandosi su quella teoria, se una persona si trovasse su un’astronave in viaggio ad una velocità prossima a quella della luce, il tempo passerebbe più lentamente di quanto sarebbe per chi è rimasto sulla Terra.
In sostanza, l’astronauta potrebbe sfrecciare nello spazio per meno di una settimana e al suo ritorno sarebbero trascorsi 10 anni per le persone rimaste sulla terra. Un vero e proprio viaggio nel futuro.
Ma mentre la maggior parte dei fisici accetta che il salto nel tempo in quel modo è teoricamente possibile, viaggiare nel passato è tutto un altro problema, e qui sta il nodo del lavoro di Ron Mallett. L’astrofisico ha in mente una soluzione basata su dei laser.
Come l’astrofisico ha dichiarato alla CNN, la sua idea per costruire la macchina del tempo dipende da un’altra teoria di Einstein, la teoria generale della relatività.
Secondo tale teoria, gli oggetti massicci piegano lo spazio-tempo (un effetto che percepiamo come gravità). Più forte è la gravità, più il tempo passa lento.
L’astrofisico ha costruito un prototipo che mostra come i laser potrebbero aiutare a raggiungere questo obiettivo.
“Studiando il tipo di campo gravitazionale prodotto da un laser ad anello”, ha detto Mallett alla CNN, “intendo mostrare come un modello del genere possa portare su scala più grande ad una macchina del tempo basata su questo principio”. Un modello che potrebbe costituire un paradigma di come si costruisce una macchina del tempo.
Per quanto ottimista possa essere Mallet riguardo al suo lavoro, tuttavia, i suoi colleghi sono scettici sul fatto che sia sulla strada per una macchina del tempo funzionante con cui fare viaggi lungo le epoche storiche. Non è come costruire una macchina di legno con un contatore, salirci su e finire in mezzo ai dinosauri.
“Non credo che il suo lavoro sarà fruttuoso”, dice l’astrofisico Paul Sutter. “Penso ci siano profondi difetti nella sua matematica e nella sua teoria, e per questo un dispositivo pratico sembra irraggiungibile”.
Esiste una macchina del tempo?
Anche Mallet ammette che la sua idea è del tutto teorica in questa fase. E anche se la sua macchina del tempo funzionasse, dice, avrebbe una grave limitazione. Una caratteristica che impedirebbe a chiunque di tornare indietro nel tempo per (ne dico una qualsiasi) sventare l’11 settembre o cambiare il corso degli eventi passati.
“Con questo sistema è possibile inviare informazioni indietro nel passato”, ha detto alla CNN, “ma solo al punto in cui si accende la macchina.”