Il gigante dell’automotive vuole dare un significato del tutto nuovo al termine “villaggio globale”.
Il colosso automobilistico giapponese Toyota ha dichiarato che trasformerà il sito di 70 ettari di una ex fabbrica di automobili in una “città prototipo del futuro” chiamata Woven City. Sarà una vera cittadina che ospiterà veicoli autonomi, strade dal design innovativo, nuove tecnologie di domotica, robotica e altri prodotti per la mobilità.
Gli abitanti? Persone in carne ed ossa che vivranno lì a tempo pieno. La città del futuro, che sarà progettata dal famoso architetto danese Bjarke Ingels, ospiterà inizialmente 2000 residenti e prenderà vita nel corso del 2021, ha dichiarato il CEO Akio Toyoda in un comunicato Toyota rilasciato al CES2020.
Bjarke Ingels è un’archistar sui generis: dalla sua ha sì la progettazione di opere architettoniche come il World Trade Center, ma è stato scelto anche (forse soprattutto) per aver realizzato la Lego House in Danimarca. La capacità di creare “micromondi” pensando a tutti gli aspetti infrastrutturali deve essere stata determinante.
La Toyota, in altri termini, non vuole solo dimostrare nuove tecnologie su piccola scala, ma sviluppare una intera città secondo propri criteri urbanistici e tecnologici. Cambiare in qualche modo la storia dell’urbanistica.
Toyoda ha dato il nome di Woven City, la città “intrecciata”, al luogo che sorgerà alle pendici del Monte Fuji.
Il CES è pieno zeppo di aziende che lanciano tecnologie per collegare auto intelligenti al contesto cittadino, ma la “città intrecciata” sarà il primo insediamento costruito da zero per ottenere questo risultato. Persone, edifici e veicoli saranno tutti collegati con sensori integrati, ha detto Toyoda.
Il piano di città del futuro
Il progetto urbanistico-tecnologico di Woven City includerà diverse innovazioni. Anzitutto nei trasporti: ci saranno tre tipi di strade per usi diversi. Uno sarà per auto e camion, un altro per veicoli e pedoni a bassa velocità e un terzo solo per pedoni, secondo un comunicato stampa di Toyota. I tre tipi di strada “si intrecciano” (da qui il nome di Woven City) per formare un tessuto armonioso e fluido.
Ovviamente per i trasporti Toyota prevede di utilizzare flotte dei suoi veicoli elettrici autonomi e-Palette. Visti per la prima volta al CES 2018, i veicoli e-Palette sono progettati per essere utilizzati in modo intercambiabile a seconda delle funzioni, dal car sharing ai servizi di consegna. Secondo la Toyota, saranno ammessi solo veicoli autonomi a emissioni zero sulle principali arterie della città.
I residenti di Woven City otterranno anche robot domestici e sensori interni, che saranno in grado rispettivamente di badare a compiti di base in casa e di monitorare la salute. La casa automobilistica sta attualmente sviluppando una linea di robot per l’assistenza domiciliare e ha inserito prototipi nelle case di disabili o anziani.
Tutti gli edifici saranno realizzati in legno per ridurre l’impronta di carbonio della città, con l’energia generata da un mix di tetti solari e celle a combustibile a idrogeno.
Toyota ha in programma di popolare Woven City con dipendenti, le loro famiglie e coppie in pensione. La casa automobilistica sta inoltre aprendo il progetto a tutte le aziende che vogliono aderire e anche i dipendenti di quelle aziende potranno trasferirsi.