Il numero di persone colpite dal coronavirus esploso a Wuhan, Covid-19, è aumentato costantemente, con l’ultimo numero di casi riportato che supera i 45.000 (almeno, ma ci avvicineremo alla stima dell’Università di Hong Kong). Supera di gran lunga il bilancio dell’epidemia di SARS del 2003.
Molte aziende hanno già riferito di lavorare sulla produzione di vaccini per il Covid-19, tra cui una collaborazione tra la società mRNA Moderna e l’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID). Perfino un rapido sviluppo del vaccino, però, potrebbe essere troppo lento per far fronte a un focolaio crescente. Nelle ultime ore, però, da una ricerca congiunta USA-Corea viene fuori con insistenza il nome di un antivirale anti HIV, l’Atazanavir, come candidato all’impiego per una cura. Perché?
Non c’è tempo, si testano farmaci già esistenti
Altre aziende stanno adottando una prospettiva diversa: testare farmaci antivirali già esistenti. Gilead Sciences ha dichiarato che collaborerà con la Cina per uno studio randomizzato e controllato progettato per valutare il suo candidato antivirale Remdesivir come potenziale trattamento per il coronavirus Covid-19. Lo stesso farmaco, il Remdesivir, è stato somministrato all’unico italiano contagiato fino ad ora.
Un altro esempio è l’uso di lopinavir e Ritonavir, altri anti-virali HIV (venduti come Kaletra da AbbVie) su 41 pazienti a Wuhan.
L’importanza cruciale dell’AI
Nonostante il potenziale di questi farmaci, alcuni ricercatori si stanno rivolgendo all’intelligenza artificiale per trovare rapidamente potenziali antivirali da testare contro Covid-19.
Una collaborazione internazionale tra ricercatori della Deargen e della Dankook University nella Repubblica di Corea e della Emory University negli Stati Uniti, ha pubblicato un modello di previsione per i farmaci antivirali che potrebbero essere efficaci sul Coronavirus.
Il lavoro è pubblicato nell’articolo “Predire i farmaci antivirali disponibili in commercio che potrebbero agire sul nuovo coronavirus Covid-19, Wuhan, Cina, attraverso un modello di apprendimento profondo di interazione farmaco-bersaglio” pubblicato su bioRxiv.
“Per pura curiosità scientifica volevamo vedere se il nostro modello di intelligenza artificiale potesse suggerire un farmaco che potesse essere usato contro Covid-19”, ha osservato Keunsoo Kang, PhD, assistente professore alla Dankook University e autore senior del documento. Era un approccio, dice Kang, di “riproposizione di farmaci”, per usare gli antivirali esistenti su un altro virus. Per questo i risultati presentano solo suggerimenti di antivirali già presenti e disponibili sul mercato.
Il team ha utilizzato un modello di interazione farmaco-bersaglio pre-addestrato basato sul deep learning, Molecule Transformer-Drug Target Interaction (MT-DTI), per identificare i farmaci disponibili in commercio che potrebbero agire sulle proteine virali del 2019-nCoV. MT-DTI è un modello progettato in origine per prevedere un punteggio di affinità tra un farmaco e una proteina.
Coronavirus, l’identikit dell’avversario più in forma porta ad un nome: Atazanavir
Il risultato ha mostrato che l’Atazanavir, un farmaco antiretrovirale usato per trattare e prevenire il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), è il composto chimico più promettente.
Il modello ha mostrato che Atazanavir ha la maggiore potenza inibitoria nei confronti di diverse componenti del virus.
Kang ha ipotizzato che gli alti effetti antivirali di Atazanavir “possano essere spiegati attraverso i risultati MT-DTI che mostrano la più alta potenza inibitoria sulla proteinasi virale”.
Questo gruppo non è l’unico a identificare le proteinasi come bersaglio per frenare l’epidemia di Covid-19.
I ricercatori della Army Medical University di Chongqing, in Cina, hanno pubblicato una prestampa bioRxiv. Si chiama “Farmaci terapeutici mirati al 2019-nCoV mediante screening ad alto rendimento“. Utilizzando uno screening ad alto rendimento basato su 8.000 farmaci clinici, hanno identificato quattro piccoli farmaci molecolari che vincolano la proteasi principale della SARS-CoV.
Gli autori hanno osservato che questi farmaci hanno dimostrato di essere sicuri. Pertanto, potrebbero essere candidati promettenti a lanciarsi nella battaglia contro l’epidemia.
La scienza chiede regole più morbide per intervenire su Covid-19
I regolamenti in circostanze come questa epidemia di coronavirus non sono chiari. Kang si chiede se regolamenti più morbidi combinati con un ampio supporto da parte dei governi possano aiutare i medici a prescrivere queste misure opzionali più facilmente ai pazienti, data la situazione.
Serve consentire l’impiego di Atazanavir e altri farmaci antivirali di alto livello, dicono i ricercatori.
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