Focolai di coronavirus non rintracciabili sono emersi in tre paesi, e diversi funzionari sanitari affermano che le filiere non identificabili sono il primo segno che il virus si sta diffondendo a un ritmo incontrollabile.
I medici non sono stati ancora in grado di identificare con certezza la fonte dei focolai di coronavirus in Corea del Sud, Italia e Iran. L’Organizzazione mondiale della sanità ha sollecitato anche ieri un approccio più rigoroso per contenere il virus.
“Un certo numero di focolai localizzati in molte parti del mondo è un segno che le cose stanno andando avanti e che ci ritroveremo quasi certamente in una pandemia”, ha detto Ian Mackay, ricercatore presso l’Università australiana del Queensland. I medici hanno iniziato a preoccuparsi seriamente di questo scenario già ieri, dopo altre 2 vittime in Iran, la crescita enorme dei casi in Corea del Sud e la prima vittima in Italia.
Quando un virus come il coronavirus può definirsi una pandemia?
Tecnicamente, si verifica una pandemia quando una malattia si diffonde in modo robusto in almeno due continenti. La presenza e la diffusione dei diversi focolai di coronavirus con fonte non identificabile inizia a prefigurare un possibile scenario del genere.
Fino ad ora solo ipotesi per la fonte dei focolai di coronavirus in Iran, Corea del Sud e Italia
In Iran si ritiene che un caso irrintracciabile che si è diffuso ad altre 28 persone sia spuntato nella città di Qom, ma nessuna traccia del paziente zero.
Centinaia di nuovi casi rilevati in Corea del Sud sono stati scatenati presumibilmente da un membro di una chiesa nella città di Daegu, ma i medici non sono stati in grado di individuarne l’origine.
Anche in Italia il paziente sospettato di aver diffuso il virus sui primi due contagiati di Codogno risulta negativo, senza traccia neanche di anticorpi, e dell’origine degli altri focolai in Veneto ancora non c’è traccia.
I medici temono che la diffusione possa accelerare e allargarsi se non si è più in grado di individuare le fonti dei focolai di coronavirus, o di identificare tutti gli infetti e portarli in quarantena. A peggiorare le cose, i sintomi del coronavirus sono spesso così lievi che uno spargitore potrebbe non essere consapevole di essere infetto.
È improbabile che le persone muoiano per i casi lievi, ma tenerli in giro a scorazzare “è davvero una brutta notizia se stai cercando di fermare una pandemia”, ha detto Mackay a proposito dei sintomi sottili.
Un funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che “la finestra di opportunità si sta restringendo” per contenere il virus.