A lungo termine è evidente che intrattenimento ed interazione in mondi virtuali diventeranno all’ordine del giorno. Ciò che non è così evidente per molti è che gran parte di questa interazione sarà tra avatar di noi stessi, rappresentazioni realistiche di noi che conversiamo e interagiamo.
Il boom e il successivo fallimento di Second Life (sebbene fino al 2018 continuasse a dichiarare 800.000 utenti mensili attivi) hanno mostrato che l’idea di mondi virtuali basati su avatar era almeno intrigante, anche con quella che oggi considereremmo una tecnologia allo stato embrionale (e con poca velocità di connessione).
Mondi virtuali per il lavoro
Il vero potenziale dei mondi virtuali basati su avatar risiede probabilmente nel mondo del lavoro.
High Fidelity, la successiva impresa del fondatore di Second Life Philip Rosedale, ha recentemente chiuso il suo social network virtuale e si concentrerà ora sulla fornitura di spazi per uffici virtuali.
Pochi giorni fa Spatial, che offre una piattaforma di collaborazione “olografica” in cui i membri del team lavorano insieme in spazi virtuali utilizzando cuffie AR, ha raccolto altri 14 milioni di dollari, con clienti esistenti come Mattel, Nestlé e BNP Paribas.
Eccovi un assaggio nel video qui sotto.
Penso da molto tempo che sia inevitabile iniziare a collaborare attraverso spazi e mondi virtuali.
Anni fa lavoravo in un centro di Information Technology e immaginai una sala di una banca completamente virtuale: i broker e i clienti erano seduti (o in piedi) ovunque si trovassero nel mondo, ma apparivano e interagivano nell’unico spazio virtuale. Se non altro non ci si sarebbe mossi di casa per farsi rifiutare un mutuo, pensavo.
Solo ora abbiamo (quasi) la tecnologia per rendere realtà una visione come quella.
Ci metteremo la faccia
Uno dei grandi successi del mondo virtuale ormai defunto di High Fidelity è stato l’utilizzo delle Webcam sul PC per mappare espressioni facciali e gesti da trasferire suglo avatar, rendendoli enormemente più realistici di quelli statici su Second Life.
Tuttavia, l’attuale ostacolo da superare è che gli occhiali VR o AR da indossare per partecipare a spazi virtuali, mascherano le caratteristiche facciali.
Aziende come Facebook cercano di risolvere questo problema con soluzioni che includono telecamere all’interno di cuffie VR, che possono ad esempio mostrare se le persone “sorridono con gli occhi” e non solo con la bocca.
Passare a un mondo di collaborazione virtuale
L’avvento di occhiali comodi e di bell’aspetto con funzionalità AR sarà un enorme fattore di abilitazione della collaborazione virtuale. Renderà facile vedere i colleghi remoti nella stessa stanza in cui ti trovi, come sta proponendo Spatial.
La qualità della mappatura del corpo e del viso sembra migliorare rapidamente, ma dovrà progredire ulteriormente.
A lungo termine, direi in 10-20 anni, potremmo arrivare a considerare difficile distinguere tra l’aspetto di qualcuno in persona e in un mondo virtuale.
Resto prudente sulla stima dei tempi di adozione di questa tecnologia, per un semplice motivo: ci è voluto del tempo anche prima che la videoconferenza diventasse una pratica standard in molte organizzazioni. Non conta solo la capacità di mostrare immagini realistiche, ma anche la facilità d’uso. Ci vorrà tempo fino a quando non sembrerà del tutto normale avere discussioni di lavoro in un mondo virtuale.
Manda avanti la tua versione migliore
Uno dei vantaggi di lavorare in spazi virtuali è che puoi far apparire il tuo avatar come preferisci. Non devi preoccuparti di capelli, vestiti o trucco. Il realismo sarà comunque ben accetto: soprattutto in un contesto lavorativo le persone vorranno sentire che stanno interagendo con una persona, non con qualcosa di simile a un cartone animato.
Mondi virtuali per lavorare insieme
È molto probabilmente un percorso abbastanza lungo da qui, anche tenendo conto del fatto che Second Life è stata fondata nel 2003. I progressi saranno relativamente lenti, con il passare del tempo e tra scetticismo, progressi tecnologici, aziende innovative che sperimentano e adottano la collaborazione virtuale mondi e risultati comprovati che ci portano avanti.
Si, ad un certo punto troveremo un luogo comune e quotidiano per lavorare e collaborare con colleghi di tutto il mondo in mondi virtuali.