L’agenzia media Reuters e una startup AI chiamata Synthesia hanno svelato oggi un nuovo progetto su cui hanno collaborato: fa uso della tecnologia dei deepfakes per generare notizie automatizzate in tempo reale.
Progettato come una proof of concept, il sistema prende in tempo reale i dati dei punteggi delle partite di calcio e genera notiziari in deepfake completi di fotografie e filmati.
Synthesia e Reuters utilizzano una rete neurale che miscela notizie dalla rete ed elementi pre-registrati per sviluppare un anchorman iper realistico che fornisce aggiornamenti sui risultati e notizie.
A ciascuno il suo TG
La grande idea qui è che si potranno avere, ad esempio, 20 diversi video “live” in streaming che mostrano la stessa “persona” annunciare aggiornamenti di punteggio in tempo reale per ciascuna delle squadre del campionato di calcio.
Reuters ha sottolineato che il prototipo di notiziario deepfake è solo un prototipo e non necessariamente di una funzionalità che intende implementare.
Il responsabile globale dei prodotti e dei servizi di informazione principali dell’azienda, Nick Cohen, ha dichiarato in una nota: “Reuters è stata a lungo in prima linea nell’esplorazione del potenziale delle nuove tecnologie per fornire notizie e informazioni. Questo tipo di prototipazione ci sta aiutando a capire come l’AI e i media sintetici possano essere combinati con i nostri feed di fotografia e report in tempo reale per creare nuovi tipi di prodotti e servizi.”
Notizie in Deepfake: le implicazioni
Le applicazioni di questa tecnologia (supponendo di arrivare a sviluppare un notiziario condotto da una “persona” indistinguibile da quelle in carne e ossa) potrebbero essere tantissime.
A parte la copertura mediatica, è facile immaginare aeroporti pieni di monitor che mostrano lo stesso volto con aggiornamenti per voli di diverse compagnie aeree, o qualsiasi aggiornamento su richiesta per gli argomenti più disparati.
Cosa è vero, cosa è falso?
D’altro canto, potremmo essere diretti verso una distopia in cui l’uso massivo dell’intelligenza artificiale e di un volto di cui le persone possano fidarsi diventano il principale fattore decisivo nel decidere se il pubblico considera qualcosa di falso o meno. Ciò che una volta era “è vero, l’ho letto sul giornale”, e più avanti “è vero, l’ho sentito in tv” potrà essere “è vero, lo ha detto il giornalista dell’AI”. Abbiate orrore per la prospettiva di vivere in un futuro in cui l’umanità e l’AI sono indistinguibili.
Ciò detto, quello di Reuters potrebbe essere un caso d’uso positivo dell’impiego di tecnologia Deepfake. Abbinato ai giusti servizi di traduzione, questo strumento potrebbe essere usato per generare report di emergenza in luoghi in cui le barriere linguistiche nelle comunicazioni sia orali che scritte potrebbero altrimenti complicare la rapida diffusione delle informazioni.