Come si misura l’impatto economico del coronavirus? Un economista della Università di Chicago ha studiato l’Italia e ha considerato tra i parametri la domanda di energia.
Mentre infuriano i contagi da coronavirus nel mondo, alcune delle aree più colpite (Cina e oggi Italia) stanno già vedendo crollare la domanda di elettricità. Può essere un segno delle cose a venire?
L’economista dell’Università di Chicago Steve Cicala ha esaminato ciò che è accaduto alla domanda di energia nel Nord Italia. Cicala, professore alla Harris School of Public Policy, ha incrociato i dati della rete regionale lombarda con quelli meteorologici. Ha valutato che la domanda di energia è precipitata nel Nord Italia a partire da metà febbraio.
La road map in Lombardia
Venerdì, 21 febbraio, la vita nella regione era in gran parte normale. Il giorno seguente, il governo italiano ha iniziato a istituire misure di quarantena. Da lunedì 24 la domanda di energia ha iniziato a rallentare. Come mostra la tabella qui sotto, c’è stato un picco di energia poco prima che il governo istituisse il blocco nazionale circa due settimane dopo il 10 marzo. Circa una settimana dopo, il crollo della domanda di energia: la diminuzione era del 18% rispetto a poco prima delle misure restrittive.
Esperto in economia della regolamentazione delle politiche ambientali ed energetiche, Cicala ha affermato che la domanda di energia potrebbe essere un indicatore in tempo reale dell’impatto sull’economia italiana.
Un parametro, quello osservato in Italia, che potrebbe indicare il prossimo futuro degli stati (come gli USA) che si trovano indietro di alcuni giorni rispetto al progresso della pandemia.
“Se gli stipendi e l’occupazione seguono ciò che sta accadendo nei dati sulla domanda di elettricità, ci sono molte persone che avranno bisogno di aiuto”, ha affermato Cicala, che è anche un affiliato di ricerca dell’Energy Policy Institute dell’Università di Chicago.
Quando c’è un forte shock nell’economia, ha spiegato, altri indicatori come l’occupazione potrebbero essere in ritardo nel riflettere l’impatto. Questo perché le aziende spesso licenziano i lavoratori come ultima risorsa (nel caso italiano c’è addirittura un blocco imposto dei licenziamenti). La domanda di elettricità mostra al contrario il cambiamento più immediato ed è un’ampia misura dell’attività economica.
Crollo della domanda di energia, un parametro che ha “letto” bene la crisi del 2008
Questo modello ha funzionato nel descrivere l’ultima recessione negli Stati Uniti. Il crollo della domanda di energia in quel caso ha anticipato di un mese la data di inizio ufficiale della recessione nel dicembre 2007, secondo il National Bureau of Economic Research. La stima ha richiesto l’immane raccolta dei successivi 12 mesi di dati energetici, ma ha permesso la costruzione di un modello.
Nel considerare quali contromisure possano essere necessarie per attenuare gli effetti economici del coronavirus, un indicatore in tempo reale della forza dell’economia a disposizione dei politici è della massima importanza.
Il governo italiano dovrebbe tenerne conto nell’elaborazione degli aiuti ai settori più marcatamente colpiti da questo periodo di crisi e da quello che si appresta ad arrivare.
Fonte: Università di Chicago