Mobilità. È il collante che unisce città e persone. Solo due mesi fa scandiva le nostre routine quotidiane su lavori e tempo libero. Oggi è stata (temporaneamente) interrotta al punto che nel solo 2020 verrà meno l’80-90% della domanda di trasporti tra città.
Nel disastro generale, comunque, la situazione ci ha gridato in faccia due possibilità. Prima, quella di dare una sterzata al sistema sanitario. Seconda, quella di garantire un ambiente più sostenibile. I trasporti pubblici, sul tema, fanno la loro parte.
In alcuni contesti assistiamo ad esempi specifici di progettazione urbana che cercano di impedire un ritorno all’uso massivo di auto singole, puntano ad attirare i passeggeri nel trasporto pubblico e incoraggiare le forme di trasporto attivo (a piedi, in bicicletta).
Milano, città senza auto
La splendida Milano è stata tra le città più colpite nella regione più colpita, la Lombardia. Mentre in Italia si iniziano a riaprire (si spera con prudenza) alcuni tipi di attività, Milano ha annunciato che durante l’estate verranno trasformati in piste ciclabili 22km di strade, per arrivare a 35km entro l’anno. Una rapida espansione in tutta la città dello spazio per ciclisti e pedoni. Marco Granelli, vice sindaco di Milano, dice “abbiamo lavorato per anni per ridurre l’uso dell’auto. Se tutti guidano un’auto, non c’è spazio per le persone, non c’è spazio per muoversi, non c’è spazio per attività commerciali al di fuori dei negozi. Certo, vogliamo riaprire l’economia, ma pensiamo che dovremmo farlo su una base diversa da prima. ”
Berlino, piste ciclabili come funghi
La Germania, che ha iniziato test diffusi e ordini preventivi di quarantena in casa, è stata vista come uno dei modelli globali per stabilizzare la pandemia e garantire un ritorno alla normale attività economica. Nel caso del quartiere berlinese di Kreuzberg, le piste ciclabili “pop-up” vengono introdotte come una soluzione creativa per garantire il distanziamento sociale e prevenire un aumento dell’utilizzo di auto singole. Le corsie pop-up includono l’allargamento temporaneo di due piste ciclabili, che aiuterà i ciclisti a mantenere la distanza necessaria di 1,5 metri mentre il traffico automobilistico è in calo a causa delle restrizioni tedesche sul coronavirus. Un primo progetto pilota è già stato considerato un successo perché ha migliorato la sicurezza in bici senza ostacolare il traffico. Per le prossime settimane è previsto un ampliamento del programma su ulteriori strade a Kreuzberg, nonché nei due distretti di Schöneberg e Tempelhof.
Altre tendenze nel trasporto pubblico, mobilità condivisa e telelavoro
Stiamo assistendo a trasformazioni nella mobilità urbana che cambieranno il tessuto stesso delle città e degli spostamenti per i decenni a venire. Tre aspetti che devono essere messi in sinergia sono i trasporti pubblici, la micromobilità e il telelavoro.
Il trasporto pubblico, per rimanere rilevante e tornare al suo ruolo centrale nello spostamento del maggior numero di passeggeri negli ambienti urbani, dovrà garantire uno spazio sociale sufficiente (specie in bus e treni) e dovrà essere riconfigurato di conseguenza.
Inoltre, sui trasporti pubblici occorrerà attivamente attuare adeguate procedure igieniche per le mani e frequenti procedure di pulizia di stazioni e materiale rotabile per far tornare tutti i passeggeri.
Mobilità condivisa, inclusa la micromobilità, car sharing e noleggio con conducente sono altre componenti cruciali della mobilità urbana. Ogni singola modalità sarà influenzata in modo diverso dalla crisi. Il ritorno ad “una normalità” significa una migliore comprensione della fattibilità commerciale a lungo termine di ogni schema.
E poi c’è il telelavoro, o “smart working” come lo chiamiamo adesso (tecnicamente non sarebbero la stessa cosa). È attualmente utilizzato da molte aziende durante la crisi. Diventerà più comune in futuro. Man mano che i manager si rendono conto che molti compiti non richiedono una tipica presenza davanti a una scrivania o intorno a un tavolo, il picco giornaliero dei pendolari nelle città si abbasserà. Il cambiamento di mobilità sarà fluido e potrebbe non essere possibile misurarlo a breve termine. Una delle cause “positive” però potrebbe essere proprio una percentuale maggiore di smart working.
In sintesi: l’Europa e le altre regioni del mondo che iniziano a tornare alla normalità e a riaprire le loro economie vedranno accelerare il cambiamento.