Di questi tempi potrebbe suonare male a dirlo, ma gli esseri umani sono sempre più longevi. Accanto all’aumento dell’aspettativa di vita, però, vi è un aumento dell’insorgenza di malattie legate all’età come il cancro e la demenza.
Comprendere la biologia dell’invecchiamento e conoscere ogni gene o proteina coinvolti in questi processi ci aiuterà ad aumentare la nostra longevità. Di più: il periodo in cui poter vivere sani e produttivi, senza malattie legate all’età.
In uno studio recente, un team della University of East London ha identificato una nuova proteina anti-invecchiamento, chiamata Gaf1. I ricercatori hanno scoperto che Gaf1 controlla il metabolismo delle proteine, un processo implicato nell’invecchiamento e nelle malattie. Hanno anche scoperto una cosa molto più interessante: senza Gaf1 le cellule hanno una durata più breve.
Invecchiamento e dieta
L’invecchiamento è un processo complesso e dipende sia dai geni che da fattori ambientali, come la dieta. È risaputo che le diete ipocaloriche possono prolungare la durata della vita. Questo vale per una varietà di organismi tra cui lieviti, ratti e scimmie. Studi a breve termine suggeriscono che migliora anche la salute nell’uomo.
Tuttavia, gli scienziati ora si rendono conto che potrebbe effettivamente essere la quantità di nutrienti specifici (come gli aminoacidi, i mattoni delle proteine) ad essere maggiormente collegata alla longevità, e non tanto la quantità di calorie consumate.
Le cellule assumono nutrienti attraverso molecole specifiche all’interno delle nostre cellule. Una di queste molecole è il bersaglio dell’enzima Rapamicina, noto anche come TOR. TOR rileva la quantità di aminoacidi presenti nel corpo e disponibili per le cellule.
Quando le nostre cellule hanno molti aminoacidi, l’enzima TOR modifica il nostro metabolismo e istruisce le cellule a crescere producendo molte proteine. Questo processo si chiama traduzione proteica.
Ma se gli amminoacidi sono limitati, TOR informa il corpo di essere in allerta. Questa “risposta allo stress” è benefica per le cellule e per l’organismo in generale, mentre un aumento della traduzione e del turnover delle proteine è dannoso. Questo perché la longevità è intimamente correlata alla capacità di un organismo di affrontare efficacemente gli stress interni ed esterni. Una cellula che è “in allerta” se la cava meglio. Una cellula che investe nella traduzione delle proteine, quindi nella crescita, abbassa le sue difese e non riesce a far fronte allo stress in modo efficace.
Gaf1 e invecchiamento
Le ultime scoperte ruotano intorno a nuove funzioni della proteina Gaf1. Gaf1 è un fattore di trascrizione, cioè è una proteina in grado di legarsi al DNA della cellula e attivare o reprimere geni specifici. Quando TOR è attivo, Gaf1 si trova nel citoplasma della cellula e non si lega al DNA. Tuttavia, quando la TOR viene inattivata attraverso la dieta o i farmaci, Gaf1 può viaggiare verso il nucleo e legarsi al DNA.
Il team ha scoperto che quando si lega al DNA, Gaf1 garantisce che la cellula smetterà di tradurre l’energia nella traduzione proteica. In altre parole le cellule smettono di “crescere” e restano in stato di “allerta”. In estrema sintesi: il team della University of East London ha trovato una molecola che media alcuni degli effetti benefici della restrizione dietetica.
Sebbene lo studio abbia esaminato in modo specifico il lievito, in molti animali (compresi gli esseri umani) esistono proteine simili a Gaf1 e hanno dimostrato di controllare lo sviluppo e le cellule staminali, entrambi importanti per lo sviluppo di malattie come il cancro. È possibile che queste proteine abbiano la stessa funzione nell’uomo che Gaf1 ha nel lievito.