Prvok, tiny house con vista, sarà la prima casa stampata in 3D nella Repubblica Ceca e galleggerà su una chiatta, pur essendo in grado di stare anche a terra.
È una costruzione innovativa per diversi motivi. Anzitutto, la tiny house viene completata in sole 48 ore, può costare fino al 50% degli edifici convenzionali e con il 20% in meno di emissioni.
Il suo creatore Michal Trpak ha iniziato questo mese a mettere in produzione il concept con la stampa 3D. Spera che il progetto “cambi per sempre il settore delle costruzioni”, rendendo le case e le costruzioni personalizzate più convenienti rispetto ai metodi tradizionali e perfino ad altri edifici simili.
Da quattro ruote a quattro mura
La chiave di volta del progetto Prvok è l’applicazione di un metodo pensato per altri settori industriali. La tiny house è infatti realizzata con Scoolpt, un braccio robotico utilizzato di solito per la produzione automobilistica.
Questa intuizione ha permesso di ottenere un metodo ben sette volte più veloce di quelli consueti. 15 centimetri quadri al secondo, fino a realizzare un fabbricato di 140 metri quadri in appena 48 ore.
Anche sul piano dell’agilità produttiva, inutile dirlo, il sistema accelera molto le cose: da 65 addetti alla costruzione, Prvok può ottenere lo stesso fabbricato sfruttandone solo 25.
Nuovi materiali
La tiny house sfrutta anche un calcestruzzo innovativo, in grado di formare più facilmente volumi stabili. Una volta stampato, l’edificio si lascia “asciugare”, raggiungendo entro 28 giorni la solidità ottimale.
Il processo strizza l’occhio anche al riuso. In futuro, i proprietari potranno distruggere l’edificio una volta esaurita la sua vita utile e stamparla di nuovo con lo stesso materiale direttamente sul posto.
Come è fatta dentro Prvok 3D?
Lo spazio e il meccanismo costruttivo non pregiudicano l’abitabilità e la gradevolezza degli spazi interni. La tiny house stampata in 3D avrà tre stanze: una camera da letto, un soggiorno con cucina e un bagno. Anche al suo interno Prvok è dotata di tecnologia verde, come una doccia a ricircolo e serbatoi per acqua potabile, che la rendono parzialmente autosufficiente.