I ricercatori della Northwestern University hanno sviluppato un nuovo biomateriale, la selenomelanina. Si tratta di una vera e propria melanina sintetica che può aiutare a proteggere le persone dalla radiazione solare.
La nuova sostanza, sintetizzata chimicamente e prodotta dai batteri, aiuta a proteggere le cellule dalle radiazioni in modo più efficace rispetto ad altre forme di melanina.
Le radiazioni, un nemico spietato
Nella diagnostica medica, nei viaggi aerei e in quelli spaziali, c’è spesso un’esposizione eccessiva ed indesiderata alle radiazioni. I materiali radioprotettivi tradizionali come il piombo sono pesanti: questo ne rende difficile il trasporto e l’utilizzo. In molti casi, per la verità, lo rendono del tutto impossibile.
Con la ricerca e lo sviluppo di una melanina sintetica gli studiosi hanno cercato di affrontare questa sfida in modo nuovo.
Il team della Northwestern University ha scoperto che la selenomelanina protegge le cellule della pelle da 0.6 rad (il rad è una dose di radiazione assorbita), un livello superiore alla dose letale per un essere umano.
Le cellule della pelle protette da questa sostanza hanno mantenuto un normale ciclo cellulare e nel complesso non sono morte a un ritmo maggiore rispetto alla pelle dei volontari che non sono stati irradiati.
I ricercatori sono stati anche in grado di produrre selenomelanina con batteri geneticamente modificati e hanno osservato eventi radioprotettivi.
“Con un’abbondante fonte di selenio nell’ambiente, alcuni organismi potrebbero essere stati in grado di adattarsi a circostanze estreme come le radiazioni attraverso gli effetti benefici della selenomelanina”, ha dichiarato Nathan Gianneschi, professore della Northwestern che ha guidato la ricerca.
“Il nostro lavoro mostra la possibilità che una melanina sintetica possa fungere da deposito per il selenio. Questo contribuirebbe a garantire che gli organismi ne traggano beneficio contro i danni da radiazione solare”. Lo aggiunge Wei Cao, un altro tra i coautori dello studio.
“La selenomelanina può svolgere un ruolo importante nel modo in cui il selenio viene metabolizzato e distribuito biologicamente. È un’area per ulteriori indagini. “
Nell’articolo apparso sul Journal of American Chemical Society e dal titolo “Selenomelanin: An Abiotic Selenium Analogue of Pheomelanin” i ricercatori esplorano le possibili applicazioni della melanina sintetica.