Il tempo e tutte le quantità fisiche hanno delle unità. Queste unità variano in grandezza e possono essere definite con criteri arbitrari. Alcuni potrebbero anche essere illogici (ogni riferimento al sistema imperiale è puramente voluto). In fisica, tuttavia, le unità occupano un posto molto speciale. Oltre al loro solito ruolo, le unità possono anche condurre i fisici ad alcune verità superiori sull’Universo in cui viviamo.
Uno dei migliori esempi di questo è la lunghezza di Planck. È un’unità base nel sistema di unità Planck. È definito da tre costanti fondamentali: la velocità della luce, la costante di Planck e la costante gravitazionale. Per coincidenza, è anche la distanza minima su cui la fisica attuale può fare affermazioni significative.
Il tempo in un modello basato sulla relatività è proprio come qualsiasi altra dimensione.
Una nuova teoria emersa di recente suggerisce che il minor tempo possibile potrebbe essere non più grande di un milionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo.
Questa teoria fa luce sul concetto che potrebbe esserci un “orologio” incorporato nell’universo o almeno una proprietà fondamentale simile ad un orologio.
L’implicazione della nuova teoria potrebbe avere conseguenze di vasta portata.
Questa intuizione potrebbe aiutare nella formazione di una “Teoria di tutto”, un nobile tentativo da parte dei fisici di risolvere i disaccordi dei due pilastri della fisica moderna: meccanica quantistica e relatività.
Le altre implicazioni “minori” di questa scoperta sono comunque intriganti. La più grande domanda che questa teoria ripropone è: “che cos’è il tempo?”
Mentre per il grande pubblico, il tempo potrebbe non essere un argomento molto complicato, per gli scienziati è il più complesso di tutti.
La risposta breve: non lo sappiamo. Per la meccanica quantistica è un continuo flusso di eventi, mentre per la teoria della relatività funziona come qualsiasi altra dimensione fisica, che può contrarsi ed espandersi.
Come dividiamo il tempo?
Il concetto di tempo “a scompartimenti” non è nuovo. Il modello di gravità quantistica propone che il tempo sia quantizzato e abbia una certa frequenza. La frequenza minima universale è il “mattoncino di tempo” più piccolo che c’è, e nessuna misurazione del tempo può essere inferiore a quella. Questa teoria ha alcune implicazioni, ad esempio, per gli orologi atomici che usiamo nelle apparecchiature moderne.
Come si scova l’unità più piccola del tempo?
La nuova teoria sfrutta le effettive misurazioni fisiche da veri e propri orologi atomici per mettere un limite al minimo tempo possibile.
Per spiegare gli effetti della gravità in un buco nero, è necessaria la teoria della gravità quantistica. Il modello è bello oltre che sbalorditivo (in quanto astratto) ma utilizza anche prove fisiche per i suoi argomenti. Le implicazioni pure di questa teoria sul futuro corso della fisica devono ancora essere determinate.
Tuttavia, non sarebbero affatto insignificanti.