È l’anno 2030. Sono passati 10 anni da quando la pandemia di coronavirus ha chiuso il pianeta. Il mondo è andato avanti. Ha innovato, si è adattato ed è progredito. Le cose sono familiari, ma diverse. Qualcuno si chiede ancora: è un mondo migliore, o ci sono solo altri gadget che ci distraggono dai problemi? Già.
Oggi, alla luce di quanto sta accadendo, occorre aggiornare di nuovo la risposta a questa domanda: come sarà il prossimo decennio? Come sarà il mondo nel 2030? La pandemia sarà un momento cardine del cambiamento radicale e dell’attivismo o sarà la prima scintilla di paura che inaugura una cyber-distopia? Ecco alcune previsioni sul futuro aggiornate al periodo. Come sarà il futuro della terra? Sarà migliore il mondo, domani?
Giovani nel 2030
Nel 2020, i giovani volevano salvare il mondo e si sono schierati. Pensando al mondo futuro, nel 2030 potremo dire che ci saranno riusciti? Non proprio. Magari nel 2050 (o nel 3000). Certo, faranno progressi sui quali la generazione può costruire. Nel mondo del 2030, ogni azienda avrà un sistema di classificazione, basato sul suo scopo e sui suoi valori. Quando i giovani della generazione alfa inizieranno a fare domanda per un lavoro, le aziende inizieranno a classificarli.
La pandemia è stata davvero un duro colpo per questa generazione. Questo ha influenzato i loro pensieri e le loro carriere: gli iscritti in facoltà legate in qualche modo alla pandemia saranno moltissimi. E presto dovremmo avere ancora più scienziati e più medici anche in ruoli politici.
Salute nel 2030
Negli anni 2020, la salute è diventata una priorità. Dopotutto, i governi hanno dato la priorità alla salute rispetto alle loro economie durante la pandemia. È un intento finito in prima linea nella mission di ogni azienda. E quando si tratta di salute, le previsioni sul futuro ci costringono a considerare ovviamente anche quella del pianeta. La lotta ai cambiamenti climatici è vitale per creare un mondo migliore e più sano. Molte aziende hanno previsto e introdotto un Responsabile alla Salute.
Piccoli dettagli saranno ottimizzati anche nella vita di tutti i giorni. Un soggiorno alle terme nel 2030 sarà più simile a una visita medica che ad un momento di puro svago. Certo, ci si andrà per il relax, ma si approfitterà anche per fare dei controlli che ci dicano di più sulla nostra salute, sul nostro corpo, sulla nostra biologia e su come migliorarla.
Mega città nel 2030
Nel 2020, secondo l’ONU, avevamo già 34 mega città (città con oltre 10 milioni di abitanti). Con le tendenze demografiche in aumento ancora per un po’ (poi si fermeranno), nel mondo del 2030 ci saranno più persone sul pianeta. Il mondo del futuro vedrà almeno altre 9 mega città in tutto il mondo. E per vivere in modo sano, cercheremo di non passare tutto il tempo chiusi “in scatola” nelle nostre case.
Ci siamo concentrati maggiormente sulla vita all’aria aperta, un aspetto dell’ambiente urbano che davamo per scontato fino alla pandemia del 2020. Per avere mega città sane dovremo iniziare a ripensare radicalmente il design urbano. Non tutte nel 2030 si saranno convertite ai “Superblocchi” o a soluzioni urbanistiche simili, ma ci saranno più spazi senza auto, più piste ciclabili e percorsi pedonali.
Infine, nel 2030 non ci saranno più ore di punta, la vita nel futuro ci darà un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata non più basato sul classico orario di lavoro dalle 9 alle 17. Sarà molto più flessibile e lavoreremo in un modo molto più globale. Non sarà necessario recarci al lavoro tutti i giorni, anche grazie a nuove soluzioni tecnologiche.
Tecnologia nel 2030
La grande tecnologia sta sempre più eclissando il ruolo del governo e sta diventando più influente. È già praticamente ubiqua in sanità, istruzione, infrastrutture. Nel 2020, la crescita tecnologica era arrivata ad una strozzatura. La pandemia ha cambiato il corso della Storia e ha accelerato gli sforzi della grande tecnologia. Tutte le previsioni sul futuro ci dicono che la tecnologia avrà un ruolo di primo piano nell’istruzione, nei servizi pubblici e nella sanità.
In Australia, l’app di tracciamento dei contatti sta già mostrando la pubblicità di McDonald, mostrando una tendenza che sarà massiva nel 2030: quella della “consumerizzazione” della nostra vita civile.
C’è la percezione che i nostri governi non siano realmente in grado di risolvere grossi problemi tecnologici. E c’è generalmente una mancanza di fiducia nelle istituzioni democratiche rappresentative, a favore del potere popolare della gogna pubblica. Ma la tecnologia non è la soluzione a tutto. Se vogliamo reimmaginare l’istruzione, iniziamo formando e pagando più assistenti sociali, consulenti per la salute mentale, infermieri scolastici e corsi di Arte.
Creatività nel 2030
C’è un cambiamento di paradigma in arrivo. La tecnologia era vista come nemica della creatività e di tutto ciò che pensavamo emotivo e artistico. La nuova generazione di creatori gioca con intelligenza artificiale e realtà aumentata. Sono cresciuti con giochi, social media e smartphone: questi sono i nuovi strumenti nella terra del futuro.
Stiamo assistendo a molte sperimentazioni su come aggiungere livelli sensoriali alle esperienze online. Quella che è iniziata come una tendenza molto genuina nei giochi, nell’acquisto di abbigliamento digitale e nel makeup digitale, nel 2030 diventerà la norma. Una nuova ondata di creativi vedrà l’intelligenza artificiale come un partner collaborativo per creare nuove cose.
Mondi virtuali nel 2030
Un film, un parco a tema, un centro commerciale: presto questi tre elementi apparentemente distanti potrebbero convergere. Coesistere in ambienti virtuali immersivi. Saremo in grado di entrare letteralmente in un film, interagire con i personaggi e fare due passi, durante la storia, per andare a fare la spesa. O chiacchierare con un amico su come quel detective non te l’abbia detta giusta, durante l’ultima indagine. In pratica vedremo sempre più convergenza tra intrattenimento, gioco, conversazione e socializzazione.
In conclusione
Nel corso della storia, le previsioni sul futuro riflettono gli ideali o i desideri di quel tempo. Nel 1500 le previsioni di Nostradamus riguardavano la guerra, il potere e gli uomini. Nel 1800 durante la Rivoluzione industriale le previsioni comprendevano enormi macchine volanti (dall’aspetto steampunk, immagino). Negli anni ’60, un cartone animato come i Jetson proiettava l’ottimistico sogno americano nello spazio.
Negli ultimi 10 anni, le nostre previsioni sul futuro sono state così cliniche, così minimaliste e così ossessionate dalla tecnologia, quasi come se noi stessi volessimo essere dei robot. E in parte è così, dato che in tanti hanno la vocazione ad essere almeno un po’ cyborg.
Siamo così stanchi di essere noi stessi, anzi: quelli che siamo diventati. Nel mondo del 2030 ci miglioreremo, forse, in molti modi diversi. Daremo forza, forse, a noi stessi e agli altri in modo professionale ed economico. Ci salveremo, forse, dai pericoli di un governo inadeguato.
Ci sarà una relazione migliorata, forse, tra tecnologia e persone. La tecnologia si sarà fusa, forse, con le persone. E renderà davvero le nostre vite più appaganti. Forse. In altre parole ci sarà un futuro migliore. FORSE. Da chi dipende?
Ma per farlo, dobbiamo sicuramente stare in guardia OGGI. Non possiamo diventare passivi, ora più che mai. Questo è davvero importante. Abbiamo ancora bisogno di resistenza. L’attivismo non deve fermarsi.