Negli anni ’70 e ’80, la Costa Rica ha avuto i più alti tassi di deforestazione in America Latina, ma i decenni successivi hanno visto un’ autentica rivoluzione.
Il paese ha saputo fermare la sua deforestazione, iniziare gli sforzi di reimpianto e conservazione e far ricrescere quasi tutta la copertura di alberi che aveva perduto.
I metodi della Costa Rica hanno creato il modello di gestione forestale di maggior successo sul pianeta.
Leader nella lotta alla deforestazione
La storia di successo della Costa Rica nel campo della silvicoltura sostenibile è stata rafforzata da una strategia di valutazione delle foreste pagando per il loro ripristino, investendo sui servizi ambientali.
Negli anni ’40, il 75% del paese era avvolto nella foresta pluviale e nelle mangrovie. Ma nei 40 anni successivi è stata abbattuta addirittura la metà di tutti gli alberi. Un dramma ambientale, al punto che nel 1996 sono stati istituiti forti divieti di disboscamento, con l’arrivo dei programmi PES (fondi per servizi ambientali) l’anno successivo.
La foresta? Una società di servizi pubblici
Applicando regole di semplice economia, la foresta viene considerata una società fornitrice di servizi pubblici. Come tale, qualunque azienda abbia fruito di risorse o processi forniti dalla foresta deve “pagare la foresta” per quello che riceve. Allo stesso modo, chiunque consenta alla foresta di prosperare ne ricava un corrispettivo economico.
Esempio: un gruppo di alberi secolari cresce sul terreno di un contadino che potrebbe tagliarli e piantare cacao, caffè, banane o altri prodotti agricoli tropicali? Il contadino riceve denaro da un fondo che le imprese e i cittadini pagano per potersi permettere di tenere intatta la foresta.
La riscossa
Ora il 60% del paese è di nuovo boscoso e ogni anno la Costa Rica raccoglie 33 milioni di dollari circa che utilizza per assicurarsi che le foreste che incidono su terreni di proprietà privata siano curate. Negli ultimi 20 anni sono stati versati 500 milioni di dollari ai proprietari terrieri e agli agricoltori. La deforestazione è stata invertita gestendo 1 milione di ettari di foresta pluviale. Incentivando, soprattutto, la piantagione di 7 milioni di nuovi alberi.
Una società in equilibrio con la Terra
“Le persone in Costa Rica ricevono molti soldi grazie al turismo e questo cambia gli incentivi all’uso del suolo”, ha detto alla CNN Juan Robalino, esperto di economia ambientale dell’Università del Costa Rica.
Come?
Quasi tre milioni di turisti ogni anno vengono a vedere i parchi nazionali del paese e altre aree protette. Aree verdi di nuovo vaste e rigogliose, che oggi coprono un quarto della nazione e ospitano mezzo milione di specie di piante e insetti documentate. Tra loro degli animali iconici come il bradipo, o come gli spettacolari pappagalli verdi.
Quest’anno si prevedono meno fondi causa ridotto turismo per il Covid-19, ma la deforestazione non tornerà. Impiegando 200.000 persone, lo scorso anno il settore del turismo ha generato entrate per ben 4 miliardi di dollari, incluse quelle da resort di lusso sulla spiaggia e piccole aree agrituristiche. Molte realtà di questo tipo hanno approfittato dell’opportunità dei fondi per i servizi ambientali per costruire aziende agricole rispettose della natura. Luoghi aperti al pubblico che ospitano alberi autoctoni, beneficiano di prodotti agricoli selvatici e offrono rifugio agli animali.
Un modello da esportare nel mondo
Il sistema di Fondi per servizi ambientali del Costa Rica è stato adottato da altre nazioni in tutto il mondo. Uno tra questi, il Ruanda, ha firmato nel 2019 un protocollo di intesa con la Costa Rica per fermare la deforestazione e ripristinare i suoi ecosistemi forestali naturali.
Cuore e danaro
Abbiamo imparato che la tasca è il modo più veloce per arrivare al cuore
Carlos Manuel Rodríguez, ministro dell’Ambiente e dell’Energia della Costa Rica.
Distruggere la deforestazione
Rodríguez ha sintetizzato una formidabile intuizione: attribuire un controvalore economico al mondo naturale non è una cosa in sé scorretta. È l’uso che si fa di questa valutazione a fare la differenza.